Guardian: il G8 e la sospensione della legge

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Nick Davies, giornalista del britannico Guardian, scrive un lungo resoconto a proposito dei fatti del G8 del 2001. L’articolo si intitola The bloody battle of Genoa (ed è corredato da un’intervista audio a una vittima dei pestaggi, Jon Dennis, che si fece anche un paio di giorni di coma) e tra tutto quello che è uscito in questi giorni sui fatti di sette anni fa, tra sentenza di Bolzaneto e richieste di condanna per la Diaz, dare un’occhiata a ciò che all’estero si dice su quei fatti è utile. Fuori da ogni ironia, sarebbe auspicabile che ci fossero risposte alle domande che Leonardo pone nel post Passa la Storia, fai ciao con la manina, ma rimane il fatto che le dichiarazioni di chi le prese senza neanche sapere perché rimangono la fonte principale a cui attingere (almeno fino a ora). E in proposito ecco quanto si conclude oltre Manica:

Fifty-two days after the attack on the Diaz school, 19 men used planes full of passengers as flying bombs and shifted the bedrock of assumptions on which western democracies had based their business. Since then, politicians who would never describe themselves as fascists have allowed the mass tapping of telephones and monitoring of emails, detention without trial, systematic torture, the calibrated drowning of detainees, unlimited house arrest and the targeted killing of suspects, while the procedure of extradition has been replaced by “extraordinary rendition”. This isn’t fascism with jack-booted dictators with foam on their lips. It’s the pragmatism of nicely turned-out politicians. But the result looks very similar. Genoa tells us that when the state feels threatened, the rule of law can be suspended. Anywhere.

3 thoughts on “Guardian: il G8 e la sospensione della legge

  1. Ops typo
    Leggasi, non c’è una poliza buona e una cattiva.
    Per i poliziotti come singoli concordo con un amico poliziotto di lungo corso “Siamo in oltre centomila, statisticamente impossibile che non ci sia qualche idiota nel mezzo”

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