Esportazioni italiane e lo “Stato” dei missili

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Con una maggioranza parlamentare di destra, le buone notizie corrono veloci. E, leggendo in giro, pare che sia vero che, almeno per alcuni settori, le esportazioni siano in aumento. Il settimanale Left, in un reportage pubblicato qualche giorno fa, lo conferma e non si può dire di certo che sia un organo al soldo dei vincitori delle elezioni. Infatti, dice subito nel sommario Sofia Basso, la giornalista che si è occupata dell’argomento:

In due anni l’export di armi made in Italy è aumentato del 74 per cento. Nella metà dei casi, è finito in Paesi non Nato. Per il 2007 spicca la fornitura di intercettori antiaerei al Pakistan.

E prosegue:

Mentre in Pakistan infuriava la più sanguinosa campagna elettorale della storia del Paese, l’Italia autorizzava Mbda, partecipata Finmeccanica, a vendere al generale Musharraf 443 milioni di euro di missili antiaerei “spada”. Un sistema con funzioni difensive ma molto sofisticato, in grado di colpire contemporaneamente quattro obiettivi mobili […]. La maxicommessa con il Pakistan ha fatto segnare un nuovo record all’export di armi italiane, che nel 2007 ha incassato autorizzazioni per quasi 2,4 miliardi di euro, il 9,4 per cento in più del 2006, che già aveva marcato un incremento del 61 per cento rispetto all’anno precedente.

E se questi dati si riferiscono ovviamente a competenze governative diverse da quelle attuali, sarà interessante vedere se il trend si mantiene.