Renato Vallanzasca, uno dei rarissimi esempi in Italia di certezza della pena (insieme a Vincenzo Vinciguerra, seppur con modalità estremamente differenti), ha avviato un proprio sito attraverso cui raccontarsi. E della sua decisione dice:
Sono perfettamente conscio che, aldilà del godibile passatempo, sarà un arduo impegno! Arduo almeno per 3 ragioni principali: la prima è che metto già in conto che non saranno poche le persone che mi contatteranno solo per esprimermi i loro non rosei apprezzamenti!… La seconda è che non potendo accedere direttamente alla rete, sarò costretto a spedire tutti gli scritti a chi si è preso il non indifferente impegno di avere cura del sito, facendomi pervenire i vari messaggi di chi si prenderà la briga di mandarmene…. La terza sta nel timore, se non proprio nella certezza che, coloro che sono preposti a vigilare su di me, non vedano di buon occhio questa mia iniziativa: posso capirlo!… ma allo stesso tempo mi rendo conto che, i danni che mi procurerò, non potrebbero essere peggiori di quelli che hanno fatto i pennivendoli riversandomi addosso delle belle camionate di cacca!
Per chi volesse saperne di più, la vita del bandito – a cui è stata di recente negata la grazia – è raccontata nel libro Etica Criminale. Fatti della banda Vallanzasca di Massimo Polidoro (già segnalato qui), suggestiva ricostruzione non solo dell’attività criminale di un gruppo di malavitosi, ma anche di un periodo – un pezzo degli Anni Settanta – che ha attraversato Milano parallelamente a terrorismo e contestazione politica senza incrociarli in modo diretto.
renato ha fatto quello che ha fatto non sono io a giudicarlo visto che anche io ho fatto nella mia vita sbagli ed errori ma voglio esprimere un sentimento sincero ad antonella e a tutti quelli che accollano ad antonella gli errori di renè sei una persona altruista e meravigliosamente masochista no poteva esserci decisione più facile che abbandonare il bel renè (per me comunque un uomo che merita gran rispetto)ma chi E’ una gran donna che ha dentro di se il bisogno di vivere una sua esistenza(sembra cuasi voluta da dio)senza curarsi dei guai e della sofferenza alla quale deve rendere conto ogni giorno per quanto riguarda il mio sentimenti dico meraviglioso sapete rendere la vita anche se di poche persone meraviglioso
Il personaggio Vallanzasca é un vero mistero.
Molti gli aspetti della personalità del tutto inconsueti e ap-
parentemente in contraddizione tra loro.
Ma é il comportamento, quello di ieri, quello di oggi, che
più incuriosisce per il modo inusuale ( per un cittadino
italiano) di essere coerente con sè stesso nonostante il
passare del tempo.
Sono nato e cresciuto in via Vallazze. Ho 39 anni.
Devo essere sincero?
Non ho mai incontrato qualcuno che vivesse ” nel terrore
del bandito”, anzi credo che ancora oggi siano diverse le persone che hanno solo ricordi positivi di lui e di
quegl’anni.
caro renato sei stato anche tu figlio della tua epoca e del boom economico.di quegli anni. ma al.di la del bene e del.male pur avendo compiuto inaccettabili delitti hai avuto la coerenza in quegli anni, di non averti messo una divisa di qualche ideologia alla.moda e rubato con quella. in altre parole hai rubato solo per le tue tasche. spero potrai anche se tardivamente, avere degli anni tranquilli e sereni