Sciopero per il full copyright: a nome di chi?

Standard
Spread the love

Dalla lista del Bologna Free Software Forum, si segnala un articolo uscito sul Messaggero di oggi: Una settimana senza film, teatro e musica. Artisti in sciopero per difendere il copyright:

Gli artisti italiani hanno deciso di indire una settimana di serrata dello spettacolo per sollecitare l’attenzione del governo italiano e delle istituzioni internazionali sulla tutela del diritto d’autore, che ritengono minacciata da tentativi di esproprio nel nome del libero accesso alla cultura.

[…]

Gli autori italiani hanno spiegato le ragioni della loro richiesta al presidente della Siae Giorgio Assumma, a capo della delegazione italiana, di cui hanno fatto parte i due premi oscar Nicola Piovani e Vittorio Storaro. «In Italia non c’è attenzione ai diritti degli autori», ha detto Assumma. «Gli autori hanno ragione da vendere. Nel nostro paese le forze politiche hanno scarsa considerazione del diritto d’autore, quando talvolta non prendono posizioni inaccettabili, quasi a voler cancellare quello che la legge definisce come un vero e proprio diritto del lavoro».

E avanti a scagliarsi contro il selvaggio web. Ma chi sono gli autori rappresentati da Piovani (tra l’altro Premio Siae nel 1997) e Storaro che si rivolgono ad Assumma durante il Copyright Summit? Chissà se ne esiste un elenco. Intanto reportage simili su Repubblica e LaStampa.

5 thoughts on “Sciopero per il full copyright: a nome di chi?

  1. Ma se autori, editori e SIAE scioperano, in quel giorno si potrà
    copiare e riprodurre liberamente senza sottostare a tasse e balzelli? No?

    In occasione dello sciopero della SIAE sarebbe il caso di organizzare una grande “Giornata di Libera Copia Nazionale”

    Emmanuele

  2. ci sono sicuramente aspetti più importanti a cui dedicarsi … come ad esempio fermare la “pedofilia informatica” … possono anche aver ragione e potrebbe essere giusto chi non rispetta i copyright e oltretutto guadagna alle loro spalle ma a me che mi scarico un filmetto per mia figlia ogni tanto … lasciatemi STAREEEEEE !!!!

  3. oronzi

    bene, finalmente spazio allora alla musica fatta da persone in quel periodo e non da interessi meramente di profitto bieco ;)

  4. Il vero problema degli autori è, secondo me, non la pirateria o il download atraverso il file sharing, ma il prezzo dei film e dei cd. Gli autori dovrebbero pensare a un nuovo modo i distribuzione che passi per la Rete che, al contraio di quello che loro pensano, non è loro nemica, anzi…

    Mi spiego meglio: invece di vendere il supporto fisico del CD in cui sono registrati i brani, le case discografiche potrebbero distribuitre i loro prodotti solo tramite il Web con il download legale gratuito a prezzi bassisimi. Non è la stessa cosa, ad esempio, per una casa discografica vendere online tramite il download 10.000 brani a 10 centesimi di euro (ma anche molto di meno!) o vendere 100 CD a 10 €!?
    C’è poi Peter Gabriel che a Luglio lancerà un nuovo progetto in base al quale si potrà scaricare musica in modo legale da Internet da un sito che inserise 10 secondo di pubblicità all’inizio d ogni brano. A pagare gli autori ci penserebbe la pubblicità, come nella televisione generalista, e il download sarebbe free. Anche questa soluzione non è piaciuta alle case discografiche.

    Scioperare contro i propri clienti per sensibilzare i governi ad asprire le pene nei confronti della “pirateria” e del download free, credo che non risolva affatto il problema, anzi aumenta gli screzi tra gli autori e i potenziali aquirenti delle loro opere che già si lamentanoi per i prezzi e per le modalità di fruizione. Servono nuovi canali di sdistribuione che tengano conto della Rete e delle tecnologie digitali!!!

    salpetti.wordpress.com

Comments are closed.