Nuova California: qua nessuno sta sopra il cielo

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Nuova California di Pietro AngeliniNuova California ha il sapore pastoso della storia recente e dei suoi conflitti e l’odore acre del presente. Vive della nostalgia degli anni delle battaglie del Settantasette e si è già svegliata con la consapevolezza di aver perso. O, quanto meno, che qualcuno ha perso più di altri. Eppure sbatte sulla carta una vita intensa, consumata di notte e di giorno tra amici che sono la copia originale dei personaggi che d’estate battono la riviera. Solo che la storia di Nuova California si consuma d’inverno, quando la faccia dell’industria balneare è indecente, con il trucco sbavato e che vive nella fretta di rifarsi il belletto per la stagione che incalza.

L’autore di questo romanzo, Pietro Angelini, riprende un tema già discusso in più occasioni in questi primi mesi dell’anno, il Settantasette bolognese, quando le agitazioni di piazza trovavano linfa in sogni rivoluzionari e lo scontro con le forze dell’ordine era una danza di guerra a cui non ci si doveva sottrarre. Tre decenni tondi sono trascorsi da allora. Tre decenni in cui i morti non sono stati dimenticati, ma che hanno perso la tensione morale e politica per tendere ad altro, figlio forse più del riflusso degli Anni Ottanta che di pulsioni sovversive.

Eppure i personaggi che si muovono in Nuova California, seppur ammaccati dal tempo e cinici quanto basta per essere trasformati in maestri di una vita randagia, si muovono ancora in base a una coreografia imparata alle manifestazioni di allora. Che poi la lezione li renda ancora simili ai ragazzi che staccavano sanpietrini dalle strade per sentire il suono che facevano sugli scudi della celere oppure li trasformi nell’esatto contrario, in una delle tante “metastasi” che volevano estirpare, è il frutto dell’arbitrio di esperienze, umiliazioni, brame.

Infine, al pari dell’amtosfera che pervade il romanzo, colpisce il linguaggio: un collage di metafore, soprannomi, immagini di ricordi lisergici, sarcasmo mai casuale. Il tutto mescolato per dare l’impressione di trovarsi tra la più pretenziosa ma sgangherata giostra di un luna park decadente e un film di ex giovani cattivi ma sensibili che niente hanno a che spartire con la plasticosa generazione che vive tre metri sopra il cielo.