Torna “Storia della Gestapo” di Jacques Delarue, premio per la letteratura della Resistenza in Francia

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Storia della Gestapo di Jacques DelarueIn lingua originale è stato pubblicato dalle edizioni Fayard e, oltre a essere stato tradotto in diciassette lingue, vinse il Prix Littéraire de la Résistance. Ora la casa editrice Odoya ripubblica il libro di Jacques Delarue, classe 1919, intitolato Storia della Gestapo, in uscita il prossimo 12 settembre:

I personaggi, le azioni, la propaganda, le strategie della temibile polizia politica di Hitler. Dalla nascita dell’organizzazione, fino al suo declino in un crescendo di orrore raccontato fin nei gangli del suo meccanismo. Dai sotterfugi attuati per screditare gli oppositori (come l’incendio del Reichstag), fino al perfezionamento delle strumentazioni per il controllo della popolazione (come le intercettazioni), la sua storia spiega come la Gestapo riuscì a creare un dominio reticolare e a tenere di fatto intatto il regime fino a quando i suoi stessi capi non si scontrarono tra loro per il dominio.

Per quanto riguarda le notizie biografiche sull’autore, ecco cose si dice:

Jacques Delarue è stato operaio della Renault di Boulogne-Billancourt dal 1935, poi agente della polizia regionale di Stato di Limoges, impegnato nella Resistenza francese, arrestato e imprigionato fino alla liberazione. Reintegrato nella polizia, è stato chiamato nel dicembre 1945 presso la Direzione centrale della polizia giudiziaria, dove ha partecipato a numerose indagini sui crimini nazisti in Francia. Comandante della X regione militare ad Algeri nel 1957, è attualmente vicepresidente dell’Associazione per gli studi sulla Resistenza (Aeri).

Televisione e terzo reich: strumenti di propaganda

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Un documentario sulla storia della televisione durante il terzo reich. A recuperarlo è stato il regista Michael Kloft, già autore di altre opere ambientate nello stesso periodo storico, e il video è disponibile online. Scopo di questa produzione, come si legge nella sua presentazione, è quello di dimostrare che la “marcia trionfale” della televisione nella vita pubblica non è iniziata negli Stati Uniti durante gli Anni Cinquanta, ma risale a due decadi precedenti. Adesso Spiegel TV ha recuperato il materiale filmico (che tra l’altro comprende immagini del congresso di Norimberga del ’36 del partito nazionalsocialista e la visita di Mussolini a Berlino del ’37), interviste a personaggi come Albert Speer, Robert Ley e Heinrich George e ha preso in considerazione diversi generi. Infatti:

The entertainment programs are particularly curious. Cabaret artists are featured – alongside singers extolling the virtues of the “brown columns of the SA and SS.” This documentary by Michael Kloft will reveal a rare and intriguing view of the Third Reich, one far removed from the propagandistic presentations of Leni Riefenstahl & Co. and the weekly cinema newsreel, yet no less ideologically slanted. This is Nazi Germany expressed in an aesthetic medium that we ourselves have only really known since the ‘fifties.