Poco tempo fa era stata la volta A Milano comanda la ‘ndrangheta, scritto da Davide Carlucci e Giuseppe Caruso e uscito lo scorso settembre per Ponte alle Grazie. Sempre in tema di criminalità calabrese (ma non solo), per l’editore Nuovi mondi, è stato pubblicato anche un altro libro di recente, Santa mafia – Da Palermo a Duisburg: sangue, affari, politica e devozione della giornalista tedesca Petra Reski.
La ricostruzione di un mosaico di luoghi, persone e vicende che parte dalla Sicilia e sale seguendo le rotte della criminalità: Calabria, Campania, su fino al ricco nord-est. E poi ancora oltralpe, nella sua Germania, terra di elezione della mafia, dove non esiste il reato di associazione mafiosa e non sono ammessi l’uso intensivo delle intercettazioni e la confisca dei beni. Nell’edizione originale il libro è uscito censurato per volontà dell’autorità giudiziaria tedesca, intervenuta su richiesta di alcuni personaggi i cui nomi sono ben noti perché figurano nelle informative di polizia (sia italiane che tedesche), nei documenti giudiziari, in numerosi resoconti giornalistici. Tuttavia, di loro non si può parlare in un libro; la gente deve continuare a ignorare il problema. L’edizione italiana poteva scegliere di eliminare semplicemente queste parti del testo; invece ha deciso di riportare le medesime righe nere sulle parole che sono costate a Petra Reski intimidazioni e minacce. Perché il lettore abbia una chiara immagine del bavaglio con cui il potere cerca costantemente di ridurre al silenzio il giornalismo più coraggioso.
Il volume, righe nere o meno, è partito subito provocando qualche nervosismo, come accaduto nel caso di Marcello Dell’Utri, riportato qui, sul sito dell’editore. E una recensione è stata pubblicata da poco da Booksblog.