Scandalo Telecom-Sismi: per Gomez, “a sei anni di distanza è stato tutto uno scherzo o quasi”

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Oggi, a sei anni di distanza, possiamo dire che è stato tutto uno scherzo o quasi. Tutti i principali imputati della vicenda, dipendenti Telecom, stanno uscendo dal processo con un patteggiamento e con dei risarcimenti minimi. I vertici dell’azienda era testimoni e sono rimasti testimoni. Secondo i giudici, Tronchetti Provera non sapeva nulla di quello che era accaduto nella sua azienda […]. Sotto processo rimangono due […] personaggi importanti. Uno è l’investigatore privato fiorentino Emanuele Cipriani […], il proprietario del cosiddetto archivio Z. Altro grande imputato […], forse presto salvato dal segreto di Stato […], è l’ex capo del controspionaggio Marco Mancini […]. La legge che ha ordinato la distruzione di quei dossier era una legge suicida perché quei dossier erano tutti in formato elettronico, ovviamente continuano a circolare e continuano a produrre veleni.

Peter Gomez parla in questo video pubblicato su VoglioScendere.it dello scandalo Telecom-Sismi in un periodo in cui nuove bufere si stanno abbattendo sul colosso telefonico. E fa un desolante punto della situazione. La legge bipartisan a cui poi si rifesce Gomez è la n. 281 del 20 novembre 2006 a conversione di un decreto di due mesi precedente conosciuto anche come ddl Mastella. Infine, tra vecchi e nuovi scandali, si dia un’occhiata alla premiata ditta spioni e ghioni anticipata oggi sul sito dell’Espresso.

In principio fu l’affaire Mills. Una storia tra fondi neri e tangenti

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Il regalo di BerlusconiParlare di dati di fatto e non di lenzuola è la richiesta. Anche se ci sarebbe da discutere quanto siano di lenzuola vicende che dalle camere da letto finiscono nelle aule della politica, da quella locale a – quasi – quella europea (per tacer del concetto di corpo femminile propagato dalla classe cosiddetta dirigente), l’invito non solo lo hanno colto, ma lo hanno anticipato due giornalisti, Peter Gomez (L’Espresso) e Antonella Mascali (Radio Popolare). Farabutti anche loro, probabilmente, per qualcuno. A maggior ragione, per quei qualcuno, dopo aver scritto a quattro mani il recentissimo Il regalo di Berlusconi – Comprare un testimone, vincere i processi e diventare premier. La vera storia del caso Mills (Chiarelettere):

Bisogna cominciare da qui. Dalle motivazioni della sentenza di condanna che il 17 febbraio 2009 ha inflitto quattro anni e mezzo di carcere in primo grado a David Mills, l’avvocato inglese, marito di un ministro laburista, creatore a partire dal 1978 della rete delle società offshore del gruppo Fininvest. Un documento eccezionale, solo in parte raccontato da giornali e tv, in cui si spiega come dietro le assoluzioni di Berlusconi nei vecchi processi (corruzione della Guardia di Finanza) ci sia la falsa testimonianza di Mills. E in cui, finalmente, viene alzato il coperchio sul sistema di fondi neri che ha garantito al Cavaliere anni di guadagni esentasse: centinaia di milioni di euro sottratti allo Stato. Tutto grazie a lui, Mills, il professionista foraggiato da Berlusconi prima con 10 miliardi di lire e poi con una tangente da 600 mila dollari.

Sarà dunque interessante leggere le parole usate dai due giornalisti per raccontare la vicenda contenuta nella sentenza Mills. Per chi volesse poi confrontare il libro al documento ufficiale e se lo fosse perso quando venne pubblicato dalla versione elettronica di alcuni quotidiani, può scaricare la sentenza da qui (file zip, 7,9MB).