Troppo lavoro e niente svago fanno di Jack un ragazzo annoiato

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All work and no play makes Jack a dull boyTroppo lavoro e niente svago fanno di Jack un ragazzo annoiato. Questa frase, che in originale è “all work and no play makes Jack a dull boy”, è diventata celebre in italiano come “il mattino ha l’oro in bocca”. Ed è la frase che Jack Torrance, il protagonista di Shining, romanzo di Stephen King e poi film diretto da Stanley Kubrick, scrive con ossessività quando, prigioniero dell’inverno nell’Overlook Hotel, è lì lì per impazzire. In realtà dovrebbe scrivere un libro, Jack, ma tutti pensano – a leggere o a vedere la storia – che la follia gli abbia avvelenato la vena narrativa di cui non resta che una litania maniacale. Il che può essere vero per la seconda parte dell’affermazione, ma non per la prima dato che a 32 anni dall’uscita del best seller di King anche Torrance ha pubblicato la sua opera. Almeno in un certo senso.

A dare una mano all’ormai fulminato protagonista della vicenda è l’artista newyorkese Phil Buehler che, per ottanta pagine, ripete che “all work and no play makes Jack a dull boy” riprendendo all’inizio il dattiloscritto che si vede nel film e poi inizia a riproporre la frase incidendo la pagina con caratteri tipografici, dando forma grafica alla pazzia di Jack Torrance e trasformando così il testo in un metatesto. Della particolare performance se ne parla sul britannico Guardian, sui forum di MySpace, su PasteMagazine.com e Kataweb ci fa hatto un servizio video (questa volta in italiano). In copertina compare il celebre primo piano di Wendy, la moglie di Jack Torrance, quando scopre che forse il marito non stava proprio scrivendo un romanzo (di certo non in termini tradizionali). E altrettanto forse si sbagliava.

Aggiornamento del 23 gennaio: sul blog Vita di un io si segnala che prima di Phil Buheler, c’era chi aveva già pensato a un’operazione del genere. Si vedano questi link: