Il caso Claps: quando le ragazzine scompaiono e una comunità intera è per lo meno omertosa

Standard

Il caso Claps di Pino CasamassinaPino Casamassina, nel corso della sua carriera di giornalista, ha seguito più spesso storie di terrorismo e di criminalità di politica. Ma quella di Elisa Claps non è semplicemente una vicenda da archiviare nelle pagine di cronaca nera. Nel libro Il caso Claps, uscito a ottobre 2010 per i tipi di Albatros, ricostruisce una concatenazione di eventi che culmina il 12 settembre 1993 con la scomparsa della sedicenne potentina, che sparisce nel nulla una volta che si è avvicinata alla Chiesa della Santissima Trinità. Lì, intorno a mezzogiorno, aveva appuntamento con un ragazzo, Danilo Restivo. Il quale dice che sì, Elisa l’aveva vista, di fronte al portone, ma per pochi minuti. Poi lei se n’era andata e lui era entrato per pregare.

Domani di Maurizio ChiericiQuesta è la prima bugia e quando è chiaro che Elisa quella sera non farà ritorno a casa, i familiari si rivolgono alla polizia e chiedono aiuto. Ma verranno rimbalzati perché la tesi che prende il sopravvento è quella dell’allontanamento volontario. Certo, non tutti se ne laveranno le mani: c’è quel dirigente della squadra mobile di Potenza che, in una relazione di servizio redatta poche settimane dopo, parla di omicidio a sfondo sessuale e del cadavere che giace probabilmente nascosto nelle vicinanze. Ma in molti invece fanno meno del minimo indispensabile. I presunti motivi emergeranno nel corso dei 17 anni in cui niente si saprà di Elisa: comuni appartenenze massoniche, commistioni di interessi, amici che si trovano nella scomoda posizione di indagare su altri amici.
Continue reading