“Il giornalista hacker”: da Giovanni Ziccardi la guida per un uso consapevole della tecnologia

Standard

Il giornalista hackerSu Lsdi – Libertà d stampa, diritto all’informazione Pino Bruno pubblica una recensione in anteprima del libro del docente alla facoltà di giurisprudenza di Milano Giovanni Ziccardi. Il volume si intitola Il giornalista hacker. Piccola guida per un uso sicuro e consapevole della tecnologia, è in uscita per i tipi di Marsilio e verrà presentato la settimana prossima al Festival internazionale di giornalismo. Intanto Pino lo anticipa usando queste parole:

Si può comunque cercare di superare “quel velo di normalità cui le tecnologie di oggi ci abituano – inteso come utilizzo tipico – e spingersi, anche solo per curiosità, verso strumenti che possano portare benefici immediati anche nella vita informatica di tutti i giorni e, soprattutto, nelle professioni più delicate”.

E i giornalisti, quelli che fanno le inchieste e vanno a infastidire i potenti, sanno di quale delicatezza stiamo parlando. Si devono proteggere le fonti, i cui nomi, recapiti e numeri telefonici sono semmai custoditi in un file del computer in redazione, a casa, sul portatile, dunque facilmente intercettabili da parte di chi si sente scrutato. Si devono cancellare le tracce disseminate durante le ricerche in rete, o nella corrispondenza via mail. Si devono proteggere gli archivi personali, impedire che possano essere oggetto di attacchi informatici.

Il paradosso è che la tecnologia – sempre più touch e facile da utilizzare – ci fa dimenticare la prudenza di un tempo, quando il giornalista investigativo conservava le sue carte preziose negli armadietti metallici delle redazioni, muniti di lucchetti e robuste serrature, e faceva le telefonate delicate dalle cabine pubbliche o dal baretto sotto la redazione.

Continua qui.

La storia del finanziamento pubblico dal 1974 ricostruita nel libro “I soldi dei partiti” di Veltri e Paola

Standard

I soldi dei partitiLa casa editrice Marsilio pubblica il libro I soldi dei partiti (in uscita dal 25 gennaio), scritto da Elio Veltri, fondatore da ultimo dell’associazione Democrazia e Legalità, e da Francesco Paola, avvocato penalista che ha rappresentato tra l’altro le parti civili nel processo sui dossieraggi di via Nazionale.

Il finanziamento pubblico ai partiti in Italia, chiamato “rimborso delle spese elettorali” per aggirare il referendum abrogativo del 1993 e la tagliola della Corte Costituzionale, è il più elevato del mondo: 200 milioni di euro all’anno, con il minore controllo in assoluto. I soldi dei rimborsi – che per legge devono andare ai partiti – possono così essere riscossi da associazioni costituite da poche persone in nome del partito o dirottati altrove senza che nessuno abbia qualcosa da eccepire. Elio Veltri e Francesco Paola ripercorrono la storia dei finanziamenti dalla loro introduzione, nel 1974, alla progressiva degenerazione, fino ai giorni nostri. Per arrivare a delle proposte concrete: regole chiare e non modificabili a seconda delle convenienze, per dare risposte alla rabbia dei cittadini che ormai riconoscono nei partiti oligarchie e clan familiari, in cui omertà, familismo amorale e fedeltà hanno sostituito militanza, rigore morale, impegno per il bene comune.

Definito un “piccolo manuale di resistenza civile”, se può leggere ancora qui. Inoltre, sempre per i tipi di Marsilio, una segnalazione al romanzo L’ultimo hacker di Giovanni Ziccardi, docente di informatica giuridica all’università degli studi di Milano.

Ciberspazio e diritto: rivista scientifica si amplia alle investigazioni digitali

Standard

Rivista Scientifica Ciberspazio e DirittoAnnuncia il giurista Giovanni Ziccardi, mente da cui nasce la Legal Drama Society di cui si era già parlato e docente universitario, la nascita di una nuova sezione della Rivista Scientifica Ciberspazio e Diritto, pubblicata in collaborazione con l’editore modenese Mucchi:

Sono davvero lieto di informare che da quest’anno la Rivista Scientifica Ciberspazio e Diritto si occuperà anche sistematicamente, ogni tre mesi, delle questioni relative alla computer forensics e alle investigazioni digitali.

Per un’ulteriore (e più estesa) presentazione della rivista, si veda qui. Qui invece una bozza della nuova copertina.

Nasce a “Legal Drama Society” per il thriller a sfondo giuridico

Standard

È un neonato circolo culturale e letterario con una preferenza esplicita per il legal thriller e per opere di finzione che si richiamano a tematiche giuridiche. Nasce da un’idea di Giovanni Ziccardi e si chiama Legal Drama Society. Ecco di che si tratta:

Ha sede fisica a Milano, a pochi passi dal Tribunale e dall’Università, enti con cui si propone di collaborare in maniera continuativa; contestualmente, utilizzerà tutti i migliori e più efficaci mezzi tecnologici per raggiungere più appassionati del genere possibili. Nei prossimi anni si propone, in sintesi, di organizzare eventi, pubblicare riviste e libri, indire concorsi di narrativa e premi letterari, attivare film-festival sul tema, cene e incontri con autori.

Liste di discussione, consigli narrativi, cinematografici e fumettistici alcune delle aree di interesse della Legal Drama Society. Da gennaio è possibile aderire e le quote saranno usate per le attività pubbliche dell’associazione. Tra cui, prossimamente, un concorso letterario, una rivista e corsi.