La storia delle tedesche Cellule Rivoluzionarie e della loro “guerriglia diffusa” la racconta il giornalista Guido Ambrosino sul sito del Manfesto Bologna scrivendo:
“Vogliamo una ‘guerriglia popolare'”, dicevano le Revolutionäre Zellen. Certo la pił “popolare” delle loro azioni avvenne nel 1975, quando a Berlino si inserirono in un movimento di protesta contro l’aumento delle tariffe dei mezzi di trasporto pubblici stampando e mettendo in circolazione 120 mila carnet di ticket della metropolitana perfettamente contraffatti, che trovarono calorosa accoglienza nelle “comuni” studentesche.
Alle RZ vengono attribuiti 186 sabotaggi, danneggiamenti, attentati dimostrativi sull’arco di vent’anni, fino al 1993. Queste azioni, dicevano le RZ, “si giustificano solo se portano avanti il movimento”. O meglio, i movimenti: contro le centrali nucleari, per le case occupate, a sostegno degli immigrati, contro il “patriarcato”. “Attacchi alle istituzioni centrali dello Stato – scrivevano le Rz nel 1981 – ci sembrano politicamente impraticabili: non possiamo porre la questione del potere. Non siamo in guerra, ma all’inizio di una lunga lotta per convincere la gente”.
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