Dopo uno straccio di laicità, DICO sì

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DICO SìStamattina, sulle frequenze di Città del Capo, Pino Cacucci diceva che di uno straccio di laicità c’è bisogno dato che la laicità dello stato, al momento, è avvolta da un sudario. E l’iniziativa di Axel, DICO Sì, è un ulteriore modo per ribadire che:

equiparare i DICO e le convivenze civili tra cui si ama con la pedofilia e l’incesto, mi sembra francamente troppo! Io verserò l’5 per 1000 a qualsiasi organizzazione che non sia la chiesa cattolica italiana e andrò a fare le mie donazioni in chiesa direttamente nella mia parrocchia (dove almeno so che quei soldi servono a sostenere i poveri, opere di bene, gli infaticabili sacerdoti, ecc. ecc. e dove conosco un parroco “illuminato” che ha pensieri “progressisti”).

Io devolvo ad Emergency. In ogni caso dico no a questa Chiesa impicciona, che fa politica, che dice cosa i politici credenti dovrebbero votare, a dispetto dei Patti con lo Stato Italiano.

Credo che i blogger italiani possano dire la loro, manifestando il loro dissenso per questo comportamento inaccettabile e estremista.

Per aderire alla proposta di Axel, DICO Sì, si possono prendere il banner o l’antipixel e pubblicarlo sul proprio blog.

Italia.it: in arrivo una commissione d’indagine

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Non so bene perché, dato che non mi sono iscritta a nessun servizio di newsletter, ma ogni tanto ricevo via mail i comunicati stampa del ministero della funzione pubblica. Quello arrivato poco fa riguarda un argomento che ha generato diverse polemiche nelle ultime settimane: il portale del turismo italia.it. Di seguito il testo del ministero, tutto giocato su uno stile di stretta difesa: non siamo stati noi ma quelli che ci hanno preceduto, abbiamo speso “solo” 7,8 milioni di euro per il sito mentre il resto andrà in investimenti tecnologici (per i quali non si dà alcun dettaglio ulteriore se non parole generiche come “produzione e aggiornamento dei contenuti” o “attivazione dei collegamenti con i portali regionali”. Il totale fa 21 milioni di euro). E la notizia, quella forse più interessante, sta alla fine: l’annuncio dell’istituzione di una commissione d’indagine che chiarisca “criticità e possibili omissioni” del progetto. Continue reading

La “Guerra Fredda” prossima ventura

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Sul sito di Nuovi Mondi Media viene pubblicato l’articolo La “Guerra Fredda” prossima ventura di Giulietto Chiesa. Che esordisce dicendo:

Qualcuno si ricorda ancora cos’erano i Pershing e i Cruise? Era poco più di vent’anni fa, e i missili di crociera erano appena stati inventati, ma ancora non volavano. Poi hanno cominciato a volare e colpire, ma non dove erano stati progettati per colpire, cioè in Unione Sovietica, bensì in Irak, in Afghanistan e, prima ancora, in quella ch’era allora la Jugoslavia.

Adesso la faccenda ricomincia. Solo che le basi di partenza non stanno più in Germania, ma si sono spostate verso est, in Polonia, insieme ai confini dell’Occidente. E i radar che dovrebbero parare il colpo di un eventuale attacco di un eventuale nemico, e guidare la risposta, saranno piazzati in uno stato che allora non c’era e che ora si chiama Repubblica Ceca. E i missili che dovrebbero abbattere, prima che arrivino a destinazione, sarebbero – pensate un attimo alle dimensioni della bufala – provenienti dall’Iran e dalla Corea del Nord.

Una cronaca che cerca di capire dove stanno effettivamente i presunti pericoli provenienti dal Medioriente, quanto costa difendersi da una minaccia al momento non suffragata da prove e chi controlla la “sicurezza” dell’Europa. Washington, la risposta che arriva da Bruxelles.

Pari fino in fondo

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1 pacs avantiMentre in Italia si continua a discutere sulle unioni di fatto, da PlanetOut giunge la notizia che Church of Sweden OK with gay weddings. Il tutto con tanto di pressione sul governo scandivano affinché venga modificata la legislazione vigente, che – seppur preveda unioni civili anche tra persone dello stesso stesso dal 1995 – in tema di matrimonio contempla schemi “tradizionali”. E aggiunge l’articolo:

The Angus Reid Global Monitor conducted a poll regarding EU integration and social attitudes and found that Sweden had the second-largest public approval ratings for legalizing same-sex marriage. 71 percent of Swedes approve of same-sex marriage. 51 percent of Swedes approve of adoption for same-sex couples.

I clown della Colombia

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Clown by Arzu AysuSe non fosse che questa storia è ambientata in Colombia invece che in Texas, potrebbe essere stata tranquillamente partorita dalla mente di Joe R. Lansdale. E invece no, è reale e in rete ne parla Peace Reporter. Siamo a Cucuta, località turistica a 650 chilometri dalla capitale Bogotà, e qui arriva un circo che ha – come ogni circo che si rispetti – anche una serie di clown. Lo spettacolo è principalmente destinato ai bambini, che accorrono numerosi insieme ai genitori.

Se non fosse che durante le esibizioni accade l’imprevebile. Sicuramente imprevedibile da parte del pubblico: si sentono alcuni scoppi che non sono petarbi, ma colpi d’arma da fuoco, e due clown, Rony e Andres, cadono a terra. I loro veri nomi sono Willington Villamizar e Nelson Nunez, rispettivamente 18 e 24 anni, e l’assassino, My Fish, pseudonimo di Walter Bautista, di anni ne ha 21. Mentre il giovane finisce in manette ed elementi sembrano non emergerne dal successivo interrogatorio, c’è chi improvvisa una manifestazione: sono i colleghi degli artisti, gli acrobati, i trapezisti e i domatori mentre giunge la solidarietà dagli altri gruppi circensi del paese.

Sulle motivazioni in rete non si trova nulla. Chissà che può essere accaduto nel paese latino-americano? Un paese passato per la violencia e i suoi giovanissimi desaparecidos, la narcoguerrilla, le Farc, l’Esercito di liberazione nazionale e la guerra civile.

Brigate ovunque

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[Update] Bierre vendesi su Wittgenstein cita un articolo di Filippo Facci con molti altri titoli e giornali in argomento.

Interessante post di Carlo Felice Dalla Pasqua su Reporters, Le Brigate Rosse erano ubique, in cui mette a confronto tre edizioni di altrettante testate giornalistiche: E Polis Milano, Il Padova (questi due appartenenti allo stesso gruppo editoriale) e LaStampa.it. Le immagini si commentano da sole:


Del resto, si sa che lo spettro del brigatismo si palesa guarda caso spesso alla vigilia di momenti più o meno delicati. E per essere uno spettro efficace, come vuole la tradizione, che sia dovunque è il minimo.

A questo proposito, risultano interessanti gli articoli Vicenza. La strategia della tensione delle ultime ore pubblicato su Carta e Brigate Rosse? Ma quanta fantasia di Marco Cedolin.

Monopolio di morte e immortalità

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Ancora Luigi De Marchi e ancora Piergiorgio Welby, Il caso Welby e il dialogo interreligioso. In cui tra l’altro si dice:

Poiché le mie ricerche di psicologia e storia delle religioni hanno individuato nell’angoscia della morte la fonte primaria delle religioni e nella pretesa di ciascuna religione d’essere l’unica capace di assicurare l’immortalità e la felicità eterna la fonte primaria delle Guerre Sante che hanno insanguinato la storia della terra per millenni, è chiaro che nessun serio dialogo religioso sarà mai possibile se ciascuna religione non rinuncia a questa pretesa di possedere l’“esclusiva” della salvezza e dell’immortalità e di legare la salvezza e l’immortalità all’osservanza delle proprie specifiche dottrine. Grazie dunque Piergiorgio: anche morendo col nome di Dio sulle labbra e scontrandoti col gelido ripudio di Ruini hai rivelato l’inconsistenza di tante chiacchiere vaticane sul dialogo interreligioso.