Ostilità culturale da sottoscrivere

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Dice Massimo Mantellini:

Leggo su PI questa frase di Francesca Giudice, presidente di BSA:

“È un momento molto difficile, questo, per la tutela della proprietà intellettuale nel nostro paese. Perché a fronte di un tasso di pirateria – stimato da IDC al 53% – che ci situa vicino a un non invidiabile primato in Europa, riscontriamo un diffuso atteggiamento di ostilità culturale nei confronti della legge vigente”.

In effetti l’ostilita’ culturale esiste e speriamo aumenti ancora.

Affermazione da sottoscrivere.

Manituana si avvicina

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Manituana - Wu MingÈ online Manituana, il sito collegato al nuovo libro di Wu Ming, che uscirà per Einaudi il prossimo 20 marzo. È possibile vedere il trailer e leggere i racconti ammutinati scritti in questi mesi come

“racconti di avvicinamento”, o “prolegomeni”. Non si trattava di semplici “anticipazioni”, ma di racconti “laterali”, germogliati sul legno del tavolo durante le riunioni. Incompiuti e inconclusivi, erano capitoli ribelli, riottosi, ammutinati. Materia narrativa sfuggita dalle mani. Condividevano con l’opera principale intersezioni di immaginario.

E dopo l’esordio del libro, si passa al livello 2.

Software per sceneggiatori: usate Creative Commons

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Sull’edizione odienza di Affari e Finanza di Repubblica, si parla di un programma e relativa comunità che vi ruota attorno dedicati ad autori, sceneggiatori e filmmaker. Multilingua, multiplot e multimoltoaltro, il software si chiama Celtx e il suo payoff è “free to be creative”. Ok, ma visto che i contenuti possono essere maneggiati collaborativamente attraverso questa piattaforma, come tratteranno in termini di diritto d’autore ciò che i singoli scrivono? E arriva una buona notizia perché c’è chi si è posto il problema ed ha anche risposto nella sezione Terms of use. Alla voce “copyright”, infatti, si legge:

1. We claim no intellectual property rights over the material you use or create using the Software or which you publish to the Celtx Server or Celtx Project Central. Your profile and any materials uploaded remain yours.

[…]

6. We encourage users to contribute their creations to the public domain or consider licensing their creations under a Creative Commons license.

Detto questo, il software è proprietario e gratuito. Inoltre, un po’ come fanno in molti, è stato attivato un blog ad hoc.

Oort-Cloud: piattaforma per scrittori di fantascienza

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Via Cory Doctorow, la presentazione di Oort-Cloud – The Future of Science Fiction and Fantasy Publishing, iniziativa di Richard Adler e Paul B. Hartzog:

For writers, Oort-Cloud offers…

  • A place to share experiences in writing, publishing and help one another in dealing with the challenging decisions associated with copyright.
  • A place to reach out to readers, develop stronger ties to them, find new ones, and keep them up-to-date about new and coming works.
  • A place to learn what ideas and issues readers are interested in.
  • A place to help readers understand the issues concerning writers, especially in light of intellectual property issues.
  • A place to share opinions about trends in science-fiction and encounter new ideas that might inspire new creativity.

Wikipedia: un film e ancora sulla pubblicità

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Wikimedia FoundationTruth in Numbers: The Wikipedia Story è un documentario che dovrebbe essere ultimato per la fine di quest’anno e la cui uscita è prevista per il giugno 2008. Tramite una piattaforma wiki, si può contribuire con idee, proposte per il montaggio, nominativi di persone da intervistare. Per arrivare a risultato specifico:

an intimate study of the rise of Internet technology and one man’s (and one hundred million volunteers’) quest to provide free knowledge to the entire world. Jimmy Wales created the collaborative online encyclopedia that anyone can contribute to and edit freely utilizing ‘Wiki’ technology. Wikipedia is one of the most important websites alive today. “We built the 17th [now 9th as of 1/08/07] most popular website on the internet worldwide, how have we done this? It’s you, you’ve done it, I’ve done it we have all done it as volunteers, to me that’s an amazing thing”, Jimmy Wales. Both widely praised and criticized in the media for its user-created encyclopedic, potentially inaccurate, and highly controversial “anyone-can-edit” structure, Wikipedia has quickly become one of the most talked about digital movements of out time.

Al momento è possibile vedere il primo trailer del film e il making of delle riprese effettuate a Beijing, in Cina.

In merito invece alla già discussa questione della pubblicità di Wikipedia, Jimmy Wales torna a parlarne su Ars Technica affermando che:

I can’t say if I would ever support something like that, but I can say that I currently maintain the same position I always have: I am opposed to it.

Questo malgrado l’allarme lanciato di recente sulla crescita del progetto e sul sto sistema di finanziamento di cui si può leggere (in italiano) su Blogs4Biz qualche resoconto partendo da qui e qui.

Free Cultural Works: definizione collaborativa

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Arrivata alla prima versione stabile, la 1.0, ecco la definizione di Free Cultural Works così come raggiunta dal progetto avviato da Erik Möller. Il quale ha deciso di lavorare in questo senso per derimere l’ambiguità collegata all’espressione “free content” utilizzata all’interno dei progetti afferenti alla Wikimedia Foundation:

This document defines “Free Cultural Works” as works or expressions which can be freely studied, applied, copied and/or modified, by anyone, for any purpose. It also describes certain permissible restrictions that respect or protect these essential freedoms. The definition distinguishes between free works, and free licenses which can be used to legally protect the status of a free work. The definition itself is not a license; it is a tool to determine whether a work or license should be considered “free.”

Prima di ogni altro, leggere

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Ettore è un provocatore e, fedele alla sua indole, lancia una provocazione dal suo blog partendo da una domanda: che cos’è il diritto d’autore? La sua risposta suona pienamente condivisibile:

è il diritto dello scrittore ad essere letto, il diritto che la propria opera diventi patrimonio dell’umanità, che tutti, se lo vogliono, la possano leggere, apprezzare, disprezzare, condannare, osannare, farne quello che vogliono, ma avendola potuta leggere

[Update] E mentre su Riaprire il fuoco si tenta di avviare il dibattito di cui sopra, alla tivvù passa uno spot pubblicitario che non solo veicola concetti falsi, ma pure ormai obsoleti nella loro totale inattenbilità. Per spacciare non so quale bufala, si dice testualmente:

Hacker, cacciatori di dati, nemici della tua idea. Come puoi proteggerla?

Sembra anacronistico, se si pensa che nel 2000 già si potevano leggere articoli come questi:

Il Giurì condanna e blocca lo spot BSA
Microsoft e BSA sotto accusa
Bloccato lo spot “anti-pirateria” della BSA

Scrivere insieme la storia afro-americana

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Unidentified Free Black Woman, ca. 1852.BlackPast.org – Remembered & Reclaimed nasce come progetto dell’università di Washington per concentrarsi sugli ultimi sei secoli di storia afro-americana e finisce presto per valicare le aule accademiche affacciandosi alla rete con l’obiettivo di espandersi.

Attraverso la costruzione di un’enciclopedia collaborativa e l’apporto di un centinaio abbondante di volontari (tra cui docenti di diverse università, storici indipendenti, documentalisti), sono al momento in lavorazione African American History e African American History in the American West.

Inoltre i documenti prodotti sono messi liberamente a disposizione di chi li consulta e appaiono già piuttosto nutriti gli archivi del progetto.