Dalla rete: una serie di coni d’ombra

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  • PeaceReporter, Caso Hanefi, Emergency: “I crimini di Kabul e l’ignavia di Roma” 1 e 2

    Le scadenze previste anche dalle «autorità competenti» sono quotidianamente rinviate, gli impegni sistematicamente elusi, mentre si è giunti oggi, 30 maggio, a 72 giorni di illegale detenzione (un autentico sequestro di persona)

  • Lipperatura, Free Tinky Winky

    Uno di questi giorni dobbiamo fare un discorso sul “mercato”. Sui “mercati”, anzi. Uno di questi giorni dobbiamo parlare del concetto di esperienza e di esperto.

  • Sandro Ruotolo, Non commettere atti impuri 2

    Vigilia ansiosa […] per le dichiarazioni di ieri sera a Ballarò del leader di An, Gianfranco Fini, che si è detto certo che la Rai non manderà in onda il video della Bbc “Sexy crimes and the Vatican”.

  • Pino Scaccia, Le regole del clan

    Barbara Cicioni, in crisi da figlia di separati, era raggiante di entrare in un clan, così protettivo. E invece non sapeva ancora di infilarsi nell’inferno. Il primo schiaffo l’ha preso quando erano ancora fidanzati perché si era fatta il buco all’orecchio. Otto anni fa, nel ’99.

  • Radio Radicale, Il video degli arresti e pestaggi al Gay Pride di Mosca

    Uova marce, pugni, calci davanti alla polizia che non interveniva. In un video esclusivo [..] i pestaggi contro i partecipanti al Gay Pride, l’arresto di Marco Cappato da parte delle forze speciali russe, il duo Tatu, la complicità della polizia russa con i naziskin e gli ortodossi anti-gay.

  • Fronte della Comunicazione, Richiesta d’aiuto nei commenti: la risposta della Farnesina

    Be’, se Pietro Calfapietra ci dovesse leggere, sappia che ci deve mandare il suo indirizzo di residenza, la data di nascita e tutti gli elementi anagrafici che può fornirci. La richiesta suona assurda e lo è, ma pare che sia l’unico modo attraverso cui far partire una richiesta di assistenza da parte della Farnesina.

“Lasciate stare a Placanica sennò vi faremo saltare in aria”

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Carlo Giuliani e i fatti di piazza AlimondaEzio Menzione non è di quegli avvocati abituati a cause facili, considerando che uno dei suoi clienti è stato Ovidio Bompressi e che rimane convinto della sua estraneità all’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Attivista del movimento omosessuale all’interno dell’ArciGay e sostenitore dei DICO, dopo i fatti di Genova l’avvocato Menzione si è mobilitato per assumere la difesa dei manifestanti che, durante il G8 del luglio 2001, avevano subito violenze e, tirato in ballo l’ex carabiniere Mario Placanica perché raccontasse di nuovo la propria versione dei fatti sulla morte di Carlo Giuliani, che gli succede? Gli arriva a casa una telefonata anonima in cui lo si avverte: “lasciate stare a Placanica, sennò vi faremo saltare in aria”.

Commenta in proposito Haidi Gaggio Giuliani:

Siamo un paese civile dove testimoni scomodi di processi vengono minacciati o addirittura quasi “fatti suicidare”; un paese civile dove avvocati nella loro piena funzione vengono minacciati di morte. La domanda da porsi allora è: a chi può dare fastidio che Mario Placanica venga a testimoniare? Evidentemente Mario Placanica avrebbe qualcosa da dire di scomodo.

La tassidermia delle creature speciali

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Custom Creature TaxidermyÈ piuttosto impressionante il lavoro che svolge Sarina Brewer, artista statunitense che compone le sue “opere” mettendo insieme scienze naturali, biologia e tassidermia. Usa i corpi degli animali e li ricombina, a volte aggiunge metalli o altri materiali estranei alla chimica del carbonio, altre li tratta con procedimenti che ricordano la pietrificazione dei corpi. Ma – avverte – nessun animale è stato “sacrificato” all’uopo: per lo più si tratta di materiale derivante da vecchi musei in fase di sgombero oppure corpi meno stagionati di esemplari morti per incidente o cause naturali.

Però perché dedicarsi a una forma artistica tanto macabra che non si limita all’imbalsamazione, ma ricompone parti differenti dando vita a nuove sembianze (tanto che le sue gallerie sono riunite sotto l’espressione Custom Creature Taxidermy)? Si scrive sul suo sito:

This artist has a deep respect and appreciation for animals and the natural world. She is fascinated with the circle of life and intrigued with how different cultures honor their dead and deal with death. Immortalizing loved ones (be they animals or humans) by preserving their remains or creating sentimental remembrances out of their body parts does not sit well with the majority of western society and is unfathomable to the average thinker. Yet such practices have been the norm in many cultures throughout history and still are. Undoubtedly the average American thinks such abhorrent practices are only carried out by “savages” in primitive cultures, yet they even exist in this day and age in the “civilized” world, a well known example being the preserved remains of saints on display in Catholic Churches around the world. Point being, reverence is relative. This artist deals with death, in what is considered by most, an unconventional manner. She does not view a dead animal as disgusting or offensive. She feels that all creatures exhibit beauty in death, as well as in life, and pays homage to them by reincarnating them in her works of art.

Diventa creativo: video che spiega l’orbita Creative Commons

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È una domanda non così rara: come e perché pubblicare con una licenza Creative Commons? Questo tipo di licensing tutela un autore al pari del diritto d’autore tradizionale? Come si può derivare una nuova opera da una già esistente? Il filmato Diventa Creativo è piuttosto esauriente e nella sua presentazione si legge:

Le licenze Creative Commons offrono un insieme flessibile di protezioni e libertà per autori, artisti e educatori. Partendo dal concetto “tutti i diritti riservati”, tipico del diritto d’autore tradizionale, offriamo a chi è interessato degli strumenti per un approccio “alcuni diritti riservati”. Creative Commons è un’organizzazione non-profit.

Flash mob: gli zombie invadono l’Apple Store di San Francisco

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Zombies invade Apple store - Foto di Declan McCullaghCarlo mi segnala che ieri gli Zombies invade Apple store di San Francisco. Ci sono le immagini che testimoniano l’invasione e altre sono disponibili su Flickr e sul sito di Stephen Zielinski. Flash mob forse tra i più suggestivi, è stato organizzato da EatBrains.com sulla cui home page si legge:

I’m sorry, I have failed you all. We sucessfully funneled zombies to union square, but their numbers were too great. From there they went on to spread chaos all over San Francisco. Our friends at LaugingSquid.com have compiled many photos. I lost track of the horde as they entered the subway system. Who knows where they may resurface next!

Qualche indiscrezione era circolata prima dell’invasione e non è la prima volta che i non morti prendono di mira la città americana: era accaduto anche lo scorso agosto.

Bestie: il booktrailer contro la zoomafia

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Bestie di Sandrone DazieriAggiornamento dell’11 giugno 2007: Sandrone Dazieri entra a far parte del newtork di Nova100 con il blog Nero. Peccato che manchino (ancora?) di RSS.

Zoomafia: è l’argomento che sottende la storia che Sandrone Dazieri racconta in Bestie, il primo del ciclo di romanzi contenuti nella collana VerdeNero per la Edizioni Ambiente.

Rispetto ai precedenti libri di Dazieri, forse non è il lavoro più incalzante da un punto di vista puramente narrativo, almeno in relazione alla vicende del Gorilla, ma vale sicuramente la pena vedersi il booktrailer che, attraverso le immagini, racconta del racket sugli animali su cui il libro vuole sensibilizzare. A descrizione del filmato, solo una frase: “Perché ho scritto il libro Bestie”.

Tornando alla collana, qui si trova il sito dedicato ai volumi e gli altri autori sono Giacomo Cacciatore, Valentina Gebbia, Gery Palazzotto (Fotofinish), Eraldo Baldini (Melma), Simona Vinci (Fare Muro), Piero Colaprico (L’uomo cannone), Luca Rastello (Nessun passaggio a nord ovest) e Giancarlo De Cataldo (Sangue blu cobalto).

Raggruppamenti di libri e collezioni di immagini

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Sorted Books ProjectSorted Books project:

The Sorted Books project began in 1993 years ago and is ongoing. The project has taken place in many different places over the years, ranging form private homes to specialized public book collections. The process is the same in every case: culling through a collection of books, pulling particular titles, and eventually grouping the books into clusters so that the titles can be read in sequence, from top to bottom. The final results are shown either as photographs of the book clusters or as the actual stacks themselves, shown on the shelves of the library they were drawn from. Taken as a whole, the clusters from each sorting aim to examine that particular library’s focus, idiosyncrasies, and inconsistencies — a cross-section of that library’s holdings. At present, the Sorted Books project comprises more than 130 book clusters.

A undici anni da Cuore, arriva il sonno del cronista

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Il sonno del cronistaIl sonno del cronista è un blog nato una ventina abbondante di giorni fa e colleziona gli strafalcioni di cui non si accorgono i giornalisti e che finiscono per essere stampati. Dalla presentazione del sito:

Il “colpo di sonno” del cronista, sempre in agguato, ha effetti spesso esilaranti. Questo sito nasce dalla voglia di tanti cronisti della carta stampata di prendersi in giro, di ridere su uno dei mestieri più belli, ma anche più frenetici del mondo. Un’antologia del surreale, con errori tipici della notizia scritta sotto chiusura del turno, ma anche chicche del classico fogliettone surreale. I cronisti che vedranno i propri articoli sbeffeggiati, siamo sicuri sanno i primi cronisti a riderne.

Gli autori, autobattezzatisi con gli pseudonimi di John Beer (già Sette in condotta) e Cilindro Collinelli e che chiedono a tutti di inviare loro segnalazioni, si sono già visti citati da un lancio dell’Ansa e potrebbero far così rivivere i tempi d’oro di in cinquecento contro un albero e della rubrica “Cronaca Vera” di Cuore.

Qualche titolo? L’oca lo attacca e lui si frattura, Gare di sputo, negozianti infuriati o Latte bollito scoppia come una bomba. Creative Commons i contenuti.

Voci di feroci sconosciuti dal 1991

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Strano rivedere oggi immagini simili, quando a prendere la parola non era ancora il presidente della Sicilia, ma uno dei tanti aspiranti notabili che stava iniziano la scalata alla Regione. Totò Cuffaro lamenta di essere stato fin da allora oggetto di un linciaggio mediatico da parte dei Michele Santoro e Maurizio Costanzo di turno. Ma dice poi a proposito degli attentati di Capaci e di via D’Amelio:

La vecchia Dc scompare nella fase cupa e dolorosa delle stragi che colpiscono la Sicilia per mano della mafia, nel 1992, l’anno delle autobombe che stroncano la vita a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tanti altri innocenti. In meno di due mesi, vengono abbattuti brutalmente due baluardi della lotta alla mafia, la vera lotta combattuta in prima linea, non quella della finzione mediatica e demagogica.

Tuttavia ciò che davvero pensava dei magistrati antimafia (compresi quelli che sarebbero finiti ammazzati di lì a poco) lo scandì chiaramente in tivvù:

(Video via Sobborghi)

La frase più vecchia del mondo

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Scriveva qualche giorno fa Bruno Vespa sul blog di Grazia compiacendosi del fatto che la ragazza romena accusata dell’omicidio nella metropolitana di Roma abbia ammesso di essere una “libera professionista”:

Non crediamo sia impossibile cercare piccole unità immobiliari da riservare alle prostitute all’interno di zone specifiche. Insomma, si decida quel che si vuole, a patto che le strade diventino più vivibili. Perché a rimetterci sono, come al solito, le fasce di popolazione più deboli.

Ovviamente le fasce deboli non sono le donne e gli potrebbe rispondere Vanna Ugolini, l’autrice del libro Tania e le altre – Storia di una schiava bambina:

Si discute di come risolvere il problema della prostituzione con le case chiuse o, per lo meno, obbligando le donne che si vendono a non farsi vedere lungo le strade per tutelare il decoro di chi vive in quei quartieri. Si discute di come tassarne i guadagni in nome dell’equità fiscale e per arrotondare le entrate dello Stato. Si parla della prostituzione come esempio estremo di libertà da parte delle donne, un modo gioioso e redditizio di gestione del proprio corpo. E quando non si sa più cosa dire torna sempre a galla la solita frase, pronunciata a volte con rassegnazione, a volte con modi ammiccanti: “È il mestiere più antico del mondo”.

E infatti Vespa sostiene che:

Quel sant’uomo di don Oreste Benzi è convinto che il commercio del corpo si possa abolire. La storia dell’umanità ci insegna che non è così.