Ieri è passato a miglior vita l’ex vicedirettore dell’FBI, Mark Felt. Che a lungo per tutti fu solo un dirigente dell’ufficio investigativo federale dimessosi nel 1973 dopo aver lavorato con J. Edgar Hoover, ma che nel 2005 ammise: era lui la Deep Throat (gola profonda) che anonimamente passò le informazioni sullo scandalo Watergate ai giornalisti del Washington Post Carl Bernstein e Bob Woodward. Il quotidiano americano, ricordato ancora oggi come la testata giornalistica che ha fatto scuola in tema di giornalismo investigativo, pubblica uno speciale dedicato alla sua talpa d’oro dentro gli uffici di Quantico. Per leggerlo, occorre registrarsi e la registrazione è gratuita, ma è accessibile pubblicamente un articolo ben più interessante dello stesso Woodward, How Mark Felt Became ‘Deep Throat’, uscito nel giugno 2005 quando l’ex agente federale rivelò al mondo intero di essere stato lui a passare le informazioni che nel 1974 portarono alle dimissioni del presidente Richard Nixon.
Dunque, come fu che Felt si trasformò in Gola Profonda? Era il 1970 quando Bob Woodward fece la conoscenza della sua futura fonte: ai tempi (quelli della guerra in Vietnam) era un ufficiale della marina militare e gli capitava di vedersi passare tra le mani documenti governativi nel periodo che trascorse a Washington. Ma era anche alla ricerca di uno sbocco differente e iniziò a frequentare Felt di cui ignorava il ruolo, all’inizio. Nel frattempo Woodward lasciò la vita militare, iniziò ad avvicinarsi senza successo al Washington Post, ma dovette ripiegare per una testata meno prestigiosa facendo venire un colpo al padre, quando gli disse che rinunciava a una carriera forense per fare il giornalista pagato una fame. Di qui prosegue un racconto sulla scalata professionale di Woodward: i primi contatti con le fonti istituzionali, le attività di controllo della vita privata dei cittadini ritenuti un pericolo interno e la scoperta dei piani “evidentemente illegali” di Nixon. Felt, dal canto suo, riteneva che il gruppo del presidente fosse composto da nazistoidi e dopo aver annunciato la morte del suo capo, Hoover, nel maggio 1972, vide insediarsi ai vertici del bureau uomini di provata fede nixoniana, come L. Patrick Gray III. Decise così che era ora di far trapelare determinate notizie. Comprese, a un certo punto, quelle che riguardavano i cinque individui arrestati nella notte del 17 giugno 1972 al Watergate Hotel di Washington, quartier generale democratico.
Il racconto che ne deriva, compresa la pervicace protezione della reale identità di Gola Profonda e la sorpresa invece quando molti anni dopo Felt decise di venire allo scoperto, assomiglia poco a una ricostruzione giornalistica. È un testo genuino, pervaso di amicizia e nostalgia, che riporta a tempi difficili ma memorabili quando dei giovani e rampanti professionisti decisero di raccontare un aspetto del volto corrotto dell’America.
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