Saverio Ferrari, dal 1999 alla guida dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre, firma il volume appena uscito per i tipi di Bsf Edizioni con titolo Fascisti a Milano – Da Ordine nuovo a Cuore nero:
Il libro, di taglio giornalistico, prende le mosse dall’assassinio, rimasto ancora oscuro, del giovane neofascista Alessandro Alvarez, nei pressi di Milano, nel marzo 2000. In quella vicenda, a cavallo tra estremismo e malavita, furono indagati una serie di personaggi del terrorismo nero. Da qui l’avvio, grazie al supporto di una ricca documentazione giudiziaria, di un viaggio nell’estrema destra milanese, riannodando storie e figure del passato, dalla “banda Cavallini” dei primi anni Ottanta al reclutamento di mercenari per le guerre d’Africa, all’accoltellamento di un consigliere comunale nel 1997, fino agli anni più recenti, segnati dall’espandersi del fenomeno naziskin, dall’infiltrazione nelle curve, ma anche da episodi inquietanti quali l’organizzazione di un attentato a un magistrato antimafia. In questo percorso, fino al neofascismo milanese odierno, si evidenziano i legami politici e personali che continuano a collegare il mondo dell’estrema destra con la destra istituzionale.
Dall’indice, questi gli argomenti affrontati nel libro:
- Per una storia del neofascismo milanese
- L’assassinio di Alessandro Alvarez
- Il mistero dell’auto clonata
- Le brigate rossonere due, il chirurgo e l’uccisione di Vincenzo Spagnolo
- L’aggressione ad Atomo
- La banda Cavallini e il suo cassiere
- Mercenari o camorristi? Tra traffici di armi, egittologi e riti esoterici
- Lo strano caso di Nico Azzi
- Il sottobosco degli informatori nell’estrema destra milanese
- Curve pericolose: la sponda rossonera
- Curve pericolose: la sponda nerazzurra
- I ragazzi venuti dalla Skinhouse
- Cuore nero e dintorni
Io abito in un paese chiamato Cattolica (RN) confinante con la regione Marche. Perche’ non provate a venire a vedere quanta mafia c’è qui’ e Che tipo di meridionali la comandano!!! Non ne possiamo veramente piu’ ormai stiamo tutti male noi gente del posto.