Aldo Giannuli ha pubblicato qualche giorno fa sul suo blog un intervento a proposito di una idea della Storia dura a morire. L’assunto di partenza è questo:
C’è una idea dura a morire – e che riecheggia in molti interventi variamente modulata – per la quale la Storia è una specie di ancella della politica cui spetta essenzialmente un ruolo di fiancheggiamento propagandistico finalizzato a tenere serrate le fila e, possibilmente, a reclutare consensi nel campo altrui. Naturalmente, non ci è ignoto che la storia ha un ruolo importante nel definire identità collettive, giustificare aspettative, fissare confini ecc., ma questo si colloca ad un livello più alto della propaganda e soprattutto della propaganda spicciola per cui facciamo l’elenco dei rispettivi crimini ed orrori.
Per inciso: se la mettiamo sul piano di chi ha fatto più massacri ed affini, nessuno se la passa tanto bene: i nazisti hanno ottime probabilità di arrivare primi, ma cristiani, comunisti, liberali, legittimisti ecc. non è che si collochino tanto più in basso e neppure socialisti ed anarchici (che presumibilmente occuperebbero i gradini bassi della scala) andrebbero del tutto esenti da qualche ricordo sgradevole.
E nel seguito della riflessione invita a non soffermarsi solo sugli eventi più recenti, ma a risalire a catena la linea della storia. Perché ogni evento è collegato a un precedente con una linea di continuità da cui non si può prescindere. Continua qui.