S’avvicina l’anniversario di piazza Fontana ed è dibattito sul doppio Stato

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Il dibattito sul doppio Stato. In corso sul sito di Aldo Giannuli. Perché, scrive l’autore:

Nonostante manchino ancora molti mesi al 40° anniversario di piazza fontana, la marcia di avvicinamento verso quell’importante data è già cominciata. Libri, articoli, provocazioni e polemiche si contano già numerosi, alcuni di più alto profilo, altri di basso e un po’ patetico livello…

4 thoughts on “S’avvicina l’anniversario di piazza Fontana ed è dibattito sul doppio Stato

  1. matteo

    Non ho mai creduto al doppio stato così come non ho mai creduto ai servizi segreti “deviati”.
    Sono delle vie di fuga per non ammettere e per mascherare il vero volto criminale del potere democristiano degli anni 60 e 70 e delle varie coalizioni che sono seguite.

  2. In commissione stragi, Giovanni Pellegrino, che pur definisce “improbabile” l’esistenza di un’unica regia dietro la strategia della tensione, parla di doppio stato scrivendo che:

    Molti elementi utili alla conoscenza del quadro strategico, anche internazionale, in cui gli eventi di strage venivano ad inserirsi, erano noti agli apparati di sicurezza già nell’immediatezza dei tragici eventi, ma che tali elementi non furono tempestivamente portati a conoscenza degli inquirenti in una logica di occultamento e spesso di vero e proprio depistaggio, dato questo che costituisce tuttora un elemento unificante e idoneo a fondare sul piano di consistente «prova storica» la riferibilità degli eventi di strage al delineato contesto unitario.

    Insomma, per dirla con le parole di un protagonista dell’eversione nera italiana, Stefano Delle Chiaie, nel corso di procedimenti giudiziari degli anni Novanta, “le stragi vi sono state ed è un fatto. I servizi hanno depistato ed è un altro fatto”.

  3. matteo

    I servizi però non hanno agito autonomamente perchè erano “deviati” ma per coprire le responsabilità personali degli esecutori e le responsabilità politiche di chi permise gli atti terroristici non impedendoli pur essendo a conoscenza dei progetti stragisti delle cellule di Ordine Nuovo e dei sui successori (MAR, Ordine Nero).
    Quanto alla falsa pista anarchica per Piazza Fontana, mi sembra evidente la trama non eterodossa dell’operazione ma la sua perfetta coerenza con la creazione della tecnica di guerra non convenzionale detta “opposti estremismi”.

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