“La via oscura”: l’orrore di un ritratto sociale

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La via oscura di Robert R. McCammonIn tempi di rinascente xenofobia e lotta alla diversità, questo è un libro che spinge a riflettere sulla realtà. Si tratta del romanzo “La via oscura” di Robert R. McCammon, pubblicato a fine inverno da Gargoyle Books, che si inquadra all’interno della letteratura horror d’oltreoceano, ma i temi che affronta sono più che mai concreti: differenze etniche, estremismo religioso, telepredicazione, confronto con stili e credenze minoritari sono i cardini attorno a cui ruota la narrazione.

Se c’è chi credesse poi che le pagine di questo libro contengano descrizioni fastidiose o raccapriccianti perché appartiene al più estremo dei generi del mistero, si dovrà ricredere: da un lato, infatti, McCammon dosa con sapienza l’orrore che inserisce; dall’altro le cronache dei giornali degli ultimi mesi hanno fornito esempi di ben più becera natura che non hanno nemmeno l’attenuante della fantasia di uno scrittore. Insomma, come accade per Joe R. Lansdale con “La notte del drive-in”, anche qui si ritrova una lettura della quotidianità, un ritratto efficace di una società che sembra non conoscere differenze, almeno a livello geografico, quando si tratta di odio.

La via oscura di Robert R. McCammon
Prefazione di Danilo Arona
Traduzione di Flora Staglianò
Gargoyle Books, 2008
ISBN 9788889541203

(Questa recensione è stata pubblicata sul numero 2 di MilanoNera. Qui il link per scaricare la versione in pdf del free press letterario.)