Contro le leggi ad personam, la campagna “Arrestateci tutti”

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Antonio Di Pietro lancia attraverso il suo blog la campagna Arrestateci tutti di cui si può leggere ancora qui. Ecco il contenuto dell’iniziativa:

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non ha tempo per gli italiani, per le vere emergenze del Paese. Il suo tempo lo dedica esclusivamente ai problemi personali, alle pendenze giudiziarie (dal processo Mills alla vicenda delle intercettazioni con Saccà), alla difesa ad oltranza delle concessioni pubbliche che gli consentono di trasmettere Rete4 e di incassare gli introiti pubblicitari attraverso Publitalia. Berlusconi non ha tempo per occuparsi degli italiani, è troppo occupato, anzi pre-occupato per le sue vicende private. Il suo è un governo ad personam, composto da persone fidate e nominate ministri per proteggere i suoi interessi.

La cosiddetta legge sulle intercettazioni, che tappa la bocca ai giornalisti e impedisce alla magistratura di indagare sulla maggior parte dei reati, non è voluta dagli italiani onesti, ma da politici disonesti. Questa legge impedirà la cronaca giudiziaria su atti pubblici. Non verremo più a sapere dei furbetti del quartierino, delle operazioni omicide compiute all’ospedale Santa Rita di Milano. Questa è una legge fascista. Esiste di fronte allo scempio della democrazia il diritto di disobbedienza civile da parte dei cittadini. Ed è esattamente quello che farò in questo blog e nel sito dell’Italia dei Valori, che pubblicheranno senza alcun timore delle conseguenze ogni atto pubblico di natura giudiziaria che sia di interesse dell’opinione pubblica.

Inoltre, l’Italia dei Valori darà il proprio supporto legale a tutti i blogger che saranno perseguiti per aver pubblicato notizie giudiziarie pubbliche.

Berlusconi deve sapere che l’Italia non è ancora di sua proprietà e che la democrazia non si può negoziare.

Intanto si dia un’occhiata anche al post di Massimo Russo Manette ai blogger: 64 arresti in cinque anni dove il focus su amplia e si legge che:

Lo rivela il rapporto annuale del World information access (Wia), un istituto di ricerca dell’università di Washington. Oltre la metà dei provvedimenti (36) si riferisce al solo 2007 […]. Un incremento che testimonia l’importanza dello strumento per la libertà d’espressione, e la crescente attenzione delle autorità al web. Africa e Asia i continenti con le manette più facili, con in testa Cina, Egitto, Iran. E fin qui, purtroppo, tutto torna. Stupisce invece che, tra i paesi in cui gli arresti si sono verificati, ci siano anche Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Grecia.