Rispetto alle polemiche suscitate nelle scorse settimane da eventi culturali che, secondo l’opposizione in consiglio comunale a Bologna, veicolano “messaggi subliminalmente negativi”, oggi è circolata questa notizia attraverso l’agenzia Dire:
Cultura Bologna. Guglielmi boccia Jurta e polemica Dimitri
CDL: basta eventi blasfemi, più controlli. L’assessore: non censuro(DIRE) Bologna – Le polemiche sugli eventi culturali più criticati dell’estate bolognese continuano ad aleggiare su Palazzo D’accursio. La “Madonna Piange sperma”, la rilettura “lesbo” dei Dieci Comandamenti e, infine, il “caso Dimitri” (che sono costati anche all’amministrazione aspre reprimende per la concessione troppo “disinvolta” dei patrocini), tornano in commissione comunale. A riaprire il dibattito due ordini del giorno presentati da esponenti della Cdl: nel primo Paolo Foschini (Fi), vicepresidente del Consiglio Comunale, chiedeva (era il 18 giugno) di revocare il patrocinio del Comune all’evento organizzato a vicolo Bolognetti dall’associazione Jurta.
È proprio sull’autonomia lasciata ai Quartieri che alcuni esponenti del centrodestra dissentono: per Galeazzo Bignami (An) ci sono delle associazioni che tentano “furbescamente di legittimarsi entrando da porte secondarie”. Quelle dei Quartieri, appunto. “La briglia è stata lasciata andare troppo”, dice ancora Bignami, “il Comune deve controllare di più”. Ma Guglielmi ribatte: “Controllo e’ censura”.
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I Quartieri sono “responsabili – continua l’assessore – non hanno bisogno del visto comunale”. Su casi come quello della “Madonna” i Consigli di Quartiere (che “sono composti sia da esponenti di centrodestra che di centrosinistra”) devono “decidere in autonomia”.
Maria Cristina Marri (Udc) porta invece sul banco degli imputati la ricostruzione del “caso Dimitri” ospitata della rassegna del Baraccano “Bo Noir”. Una “riabilitazione” della figura di Dimitri, dice Marri, che il Comune ha legittimato apponendovi il suo “marchio”. Gli organizzatori “sono stati bravissimi”, taglia corto Guglielmi, per cui la vicenda giudiziaria, che si è conclusa con l’assoluzione del leader della setta, + stata ricostruita in modo rigoroso. “È inaccettabile che ci si chieda di non occuparci di vicende come quelle di Dimitri per motivi culturali o politici”, dice ancora Guglielmi. “È anzi dovere di un’amministrazione occuparsi di tutto quello che succede” e “a maggior ragione di temi che inquietano”.
(Grazie a Sergio Lo Giudice)