Sui giornali, a ragione, si dice spesso che non viene dedicato spazio – o ne viene destinato limitatamente – agli errata corrige che di solito finiscono tra le lettere dei lettori o in qualche box a pie’ di pagina. Così un giornalista freelance canadese, Craig Silverman, ha creato il blog Regret the Error:
Regret the Error reports on corrections, retractions, clarifications and trends regarding accuracy and honesty in the media.
Inoltre pubblica una lista dei principali organi di informazione nordamericani che non hanno uno spazio ad hoc per le correzioni e chiede ai chiede ai lettori di inviare segnalazioni di errori con i suggerimenti per la loro rettifica. Qualche esempio? Dalla notizia della volontaria che avrebbe detto che “criminali non si diventa, si nasce” quando invece aveva affermato che “criminali non si nasce, la società rende tali” alle fotografie che attribuiscono identità alle persone sbagliate.
bella bella idea…
Cara Antonella, non hai mai fatto errori.
Ma, dato il tema, ti sei voluta proporre?
Hai riletto il tuo post?…….: “(…) chiede ai chiede ai lettori (…)”
dai, dai anche antonella fa errori, come tutti noi, e come tutti noi (meglio) e’ proprio il caso di proporsi per simili siti, senza rete e allo scoperto e in stile crowdsourcing — peccato che, as usual, queste errata corrige online se le fila pure meno gente che sul cartaceo…in english, poi…
Oltre ai blog dedicati ai refusi esistono riviste come Vanity Fair che hanno fatto dell’errore un gioco.
Esiste una rubrica “Ufficio Accuratezza” nella quale ogni lettore scrive individuando un errore del numero precedente. Le risposte sono ironiche e spassose.
E’ ormai chiaro che Vanity Fair dissemina apposta errori e si è generata una caccia al tesoro per trovarli.
Io lo trovo molto divertente … :-D
Angelo: grazie, errore corretto.
Enrico: per curiosita\’, hai qualche esempio sotto mano?