Quel pasticciaccio della Bassa Modenese di Augusto Cortelloni, avvocato cattolico ed ex senatore dell’Udeur, si concentra su un evento specifico per sviluppare un discorso più ampio: il caso di don Govoni, parroco emiliano finito nella seconda metà degli Anni Novanta nel mirino della magistratura per presunti abusi su minori non senza un riferimento esplicito a pratiche sataniche. Stroncato nel 2000 da un infarto quando il pubblico ministero in primo grado chiese una condanna a quattordici anni di reclusione e riabilitato ex morte nei successivi gradi di giudizio (tanto che pochi giorni fa è stata intitolata alla sua memoria una casa di accoglienza), la vicenda del religioso – come quella dei Bambini di Satana – sottolinea che in casi del genere gli abusati sono di due tipologie: oltre coloro che vengono ingiustamente (carte giudiziarie alla mano) imputati e privati del diritto al nome, ci sono anche i minori, strumentalizzati per fini non chiari e comunque loro stessi vittime.
Se il titolo del documento scritto dal legale modenese è piuttosto esplicito, “Pedofilia e satanismo: risorge l’Inquisizione”, le considerazioni di Cortelloni si ampliano e più nello specifico si legge:
Una accusa infondata? Basta guardare le migliaia di procedimenti giudiziari in tutta Italia per vedere cosa accade. Non è un caso che i bilanci destinati all’assistenza sociale, per migliaia di miliardi, siano aumentati in maniera vertiginosa nell’ultimo quinquennio. La crescita è verticale in tutta Italia. Solo i casi giudicati dai Tribunali dei Minori sono aumentati di dieci volte e dal ’97 ad oggi chi scrive non è riuscito ad avere dai responsabili una sola cifra ufficiale. Lo stesso vale per gli stanziamenti delle Regioni e delle Province. Bilanci blindati, chiusi a chiave: quando si chiedono i singoli stanziamenti per sapere come e a chi e con quali criteri vengono spesi fiumi di denaro, ecco che il diritto dei cittadini ad essere informati viene negato.
L’accusa che l’avvocato lancia alle strutture sociali che dovrebbero tutelare l’infanzia e agli inquirenti è frontale. Seppur, va detto, nei casi Govoni e Dimitri la magistratura assolve, dopo aver inquisito (evento che non sempre si verifica). Forse troppo poco, come sostengono alcuni, non sufficiente a risarcire del periodo passato nella veste di imputato. E casi del genere non sono solo roba italiana: Lasciate che i bimbi di Luther Blisset ha raccontato di come fatti analoghi siano accaduti altrove e con modalità analoghe a quelle di casa nostra. Ma anche da queste parti i casi non mancano.
Infine, sull’errore giudiziario più in generale, è stato prodotto dall’associazione Vie di mezzo uno spot all’interno di una serie di campagne di comunicazione sociale.
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