Per il Giorno della Memoria, Olokaustos pubblica un dossier sul processo di Hadamar, il primo a guerra conclusa contro le atrocità perpetrate dal regime hitleriano. E quello che fece emergere una serie di interrogativi.
Ad Hadamar erano state eliminate circa 10.000 persone tra il gennaio e l’agosto 1941 e, successivamente, sino alla fine della guerra altre 4.400 persone. Di fronte a questo crimine emerse tutta la impreparazione del diritto internazionale di fronte ai massacri di massa. Il problema era complesso. L’ostacolo principale era dato dalla nazionalità delle vittime: cittadini tedeschi disabili […]. Nell’ottobre del 1945 non esistevano gli strumenti giuridici per condurre un processo contro i responsabili dello sterminio dei disabili in Germania. Soltanto il 10 dicembre 1945, con la promulgazione della legge numero 10, venne creato il delitto di «crimini contro l’umanità». Mancando gli strumenti giuridici il tribunale era di fatto e de iure incompetente. Così il processo di Hadamar fu possibile soltanto perché negli ultimi mesi di guerra nella clinica erano stati inviati 476 cittadini sovietici e polacchi ammalati di tubercolosi che erano stati poi eliminati. Poiché queste vittime appartenevano a nazioni alleate degli Stati Uniti il tribunale americano poté istruire il processo in piena legalità. La natura di questo processo mostra tutti i limiti della giustizia