Lello Voce: l’epica della ricerca sotto Creative Commons

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Lello VoceScrittore, poeta, musicista e molto altro ancora. Definire poliedrico un artista come Lello Voce non solo è corretto, ma è quasi doveroso di fronte a un utilizzo così articolato e coerente di strumenti espressivi differenti. Trentanove anni, napoletano che vive a Treviso, ha un curriculum da urlo e l’interpretazione della realtà nel sangue. Ma tutto questo forse lo interpreterebbe come un tradimento, a leggere questa intervista, se apponesse lucchetti che trasformano ciò che crea in mero prodotto commerciale. E avanti allora con le licenze Creative Commons.

Poesia, letteratura, critica, inchieste, sceneggiature. Il tuo curriculum è eterogeneo e ricco di esperienze. Come ti sei avvicinato a ciascuno di questi ambiti e che percorso hai seguito?

Sono tutti aspetti legati a quello che per me è un bisogno primario: comprendere il reale e se possibile, con i miei modi, con i miei stili, comunicarlo. Credo di essere fondamentalmente un poeta, uno che lavora, per essere precisi, mescolando le sue parole e la sua voce alla musica e alle immagini. Ma anche le mie altre attività sono collegate a tutto ciò, che si tratti di scrivere un romanzo, o intervenire su un quotidiano, o invece organizzare un festival letterario. La scommessa è sempre quella: scoprire una piega inedita, scomoda, inaspettata del reale e comprenderne il senso.

Il testo completo dell’intervista è disponibile sui siti di Permesso d’Autore e di Creative Commons Italia.