Bologna, 2 agosto 1980: “I tagli alla memoria saranno pesantissimi”

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Domani di Maurizio ChiericiNei giorni scorsi sui giornali è iniziato il solito balletto delle polemiche che precede l’anniversario della strage alla stazione di Bologna, avvenuto il 2 agosto 1980. Invece di colpire a livello politico, come accaduto in passato, con tesi che tendono alla revisione dei fatti accertati in sede giudiziaria, questa volta invece si punta verso aspetti economici. Su questa scia, dunque, si accusa Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime, di attaccare le istituzioni martellando sulla mancanza di fondi e di prendersela con i vertici del capoluogo emiliano, passati e presenti. Eppure lo stesso Bolognesi, dopo questi primi pezzi, ha dichiarato di non aver cavalcato una battaglia ad personam contro l’ex sindaco o contro l’attuale commissario, ma di aver voluto denunciare un dato di fatto.

Perché sarebbero imprecisi gli articoli usciti di recente?

Innanzitutto ci sono i titoli che sono stati scritti in modo pretestuoso e il contenuto degli articoli è molto diverso da quello che viene anticipato dai titoli stessi. Inoltre va detto semplicemente che quest’anno, con le varie problematiche di bilancio del Comune di Bologna, ci sono state difficoltà ad aumentare i fondi alle iniziative, che rimangono grosso modo quelle degli altri anni: il corteo, la commemorazione in piazza delle Medaglie d’Oro e poco altro. Poi ci sono altre iniziative che si svolgono in questi giorni, ma vanno al di là di quelle sostenute con i fondi istituzionali.

Allora da un lato ci fondi istituzionali che scarseggiano. Ma poi c’è un problema su un altro fronte, quello delle disponibilità proprie dell’associazione, non è vero?

Esatto, quelli sono i fondi per la vita dell’associazione e le mie preoccupazioni su questo fronte sono state travisate in maniera folle. In un recente dibattito, mi è stato chiesto qualcosa in merito e ho risposto che questo problema sarà notevole per i prossimi anni. Nel giro di uno o due, le nostre risorse saranno esaurite e con questo le manifestazioni istituzionali non c’entrano assolutamente niente. Quelle sono finanziate attraverso stanziamenti di Regione, Provincia e Comune e finiscono nelle casse del “Comitato di solidarietà”, all’interno del quale l’associazione non è nemmeno presente.
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