“Ilva – Comizi d’acciaio”: in un’inchiesta a fumetti 50 anni di siderurgia e di aggressione sociale, sanitaria e umana

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Ilva - Comizi d'acciaioSceneggiata da Carlo Gubitosa e illustrato da Kanjano, la storia dell’Ilva diventa un’inchiesta a fumetti per le Edizioni BeccoGiallo. Accade con il volume appena uscito Ilva – Comizi d’acciaio, 192 pagine che sono descritte così:

Polo siderurgico per la produzione e la trasformazione dell’acciaio a ridosso del quartiere Tamburi, è al centro di un vasto dibattito pubblico per gli effetti delle sue emissioni sull’uomo e sull’ambiente. Questo libro, con il supporto di un apparato di infografica e collegamenti a contenuti multimediali disponibili in rete, è un tuffo in cinquant’anni di industria siderurgica che nasce da un lavoro giornalistico e di ricerca sul campo per documentare le esperienze di singole persone e di intere comunità che vivono e resistono all’ombra dell’acciaio.

Alessandro Marescotti di PeaceLink, a corredo del libro, ha commentato: “Sembra che senza la produzione di acciaio dell’Ilva debba crollare l’Italia, l’Europa e il mondo intero. Come se il mondo avesse una fame incredibile di acciaio e noi lo tenessimo a dieta forzata. Ma è davvero così?”

Peacelink: per avviare una storia condivisa della pace

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Annunciano Alessandro e Daniele Marescotti su Peacelink:

È venuto pertanto il momento di ricercare nel passato – e in modo sistematico – le radici culturali e ideali di questo movimento. Ogni soggetto collettivo che cambia la storia prima o poi scrive la sua storia. Questa storia della pace è stata iniziata nel 1991 e poi diffusa nel 1999 in occasione dell’anno mondiale per la cultura della pace su http://www.peacelink.it/pace2000. La nuova versione (ora corretta, arricchita, aggiornata, ampliata e dotata di un indice ipertestuale e con cornici storiche introduttive) è stata annunciata nel febbraio 2004 su “Strumenti Cres” di Mani Tese con due articoli consultabili su http://www.manitese.it/cres/stru36/marescotti1.htm. Purtroppo in Italia non esiste ancora una ricerca disciplinare sistematica di “Peace History”. Ci auguriamo che questa lacuna della ricerca storica italiana venga al più presto colmata.

Seguono i riferimenti per chi volesse dare il proprio contributo.