Il (surreale) racconto di una tranquilla giornata criminale

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Una tranquilla giornata criminaleRoberto Vignoli di Information Guerrilla segnala che nei giorni scorsi un intervento di Antonio Manzini a proposito di Una tranquilla giornata criminale. Sottotitolo: “Come sarą la vita in Italia ora che saranno sospesi i processi per decine di reati?” Un racconto strano, frutto della fantasia del suo autore, che inizia con una moglie massacrata dentro le pareti domestiche e che termina con un elenco di reati i cui procedimenti chissą che non saltino. E questa non č l’immaginazione dello scrittore. Il quale scrive nella sua narrazione all’apparenza surreale:

Finalmente al gate mi sedetti insieme a Paolo a sfogliare il Messaggero, che č l’unico giornale che riesco a leggere. E lessi. Avevano appena fatto una nuova legge che mi sembrava molto interessante. Paolo mi disse che non c’era pił niente da temere. E che finalmente l’Italia stava diventando un paese come dio comanda grazie a quest’uomo che ci dava una mano concreta, mica chiacchiere. Berlusconi. Io penso che ce l’abbia mandato la provvidenza. Potevo tornare in Italia e stare tranquillo, continuare i miei affari, vivere felice e e libero in un bel paese democratico. Certo, mi sarebbe piaciuto aggiustare quel processo che ancora pendeva sulla mia testa, quando avevo corrotto un giudice patrimoniale (23). Ma poi scoprii che anche quello era un pensiero che non avevo pił. Incredibile, ero nella stessa situazione del primo ministro