Si può brevettare un’idea?

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Il prossimo 6 luglio il parlamento europeo sarà chiamato a votare una direttiva che introduce, di fatto, i brevetti software in Europa. È una scelta che mette in discussione la democraticità delle istituzioni europee perché riproposta nonostante fosse stata già bocciata durante la scorsa legislatura grazie ad un movimento che ha coinvolto due milioni di cittadini, piccole e medie imprese e società civile che si sono opposte alla brevettabilità del software. È una scelta sbagliata perché rischia di mettere in ginocchio quel tessuto di piccole e medie imprese che asicurano innovazione al settore. Ma soprattutto è una scelta inacettabile perché è un ulteriore passo nella direzione di recintare e privatizzare beni comuni come la cultura e i saperi mettendo a rischio i principi di accesso democratico e i diritti ad esso collegati.

Se ne parlerà il prossimo 4 luglio a partire dalle 16 presso la Sala Farnese (Comune di Bologna) con il senatore Fiorello Cortiana, presidente dell’Intergruppo Bicamerale per l’Innovazione Tecnologica, Davide Rossi, Università di Bologna, Mattia Miani, Legacoop Bologna. Interverranno Franco “Bifo” Berardi, scrittore, Gianluca Borghi, consigliere regionale, Roberto Galoppini, Consorzio CIRS, Sergio Logiudice, consigliere comunale, Pamela Meier, assessore attività produttive – provincia di Bologna, Alessandro Rubini, Free Software Foundation Europe.

Promuovono: Bologna Free Software Forum, Associazione software Libero, Emilia Romagna – Linux User Group, Ingegneria Senza Frontiere Bologna, Italian Linux Society. Per il comune di Bologna con i gruppi consigliari dei Democratici di Sinistra, Riformisti per Bologna, Rifondazione Comunista, Verdi e Società Civile – Il Cantiere.

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