- Maurizio Matrone, L’ultimo sbirro
Mentre i miei tacchi risuonano tra le vecchie mura, penso alle storie di mio nonno. Lui aveva cominciato proprio in questa città. Mi raccontava le sue avventure con la “squadra volante”, dei poliziotti della “Uno bianca”, degli scontri con i no global, delle rivolte nei CPT, delle battaglie negli stadi, delle manifestazioni in piazza, dei tossici e dei barboni, delle file di stranieri all´Ufficio Immigrazione, delle inutili retate di prostitute e extracomunitari, dei matti da calmare, delle rapine, dei furti, dello spaccio di droga e delle liti in famiglia, tra vicini. Incredibile! Liti tra vicini. Per cosa, poi? Perché spostano i mobili, dicevano, di notte, e nessuno dorme. Mi faceva ridere.