La pubblicità pensa di aver rotto chissà quale tabù. In rete se ne è parlato senza mezzi termini. In tivvù l’argomento è inserito nella profonda seconda serata del sabato, ma è inserito. E oggi ricevo da Lorenzo Battisti – e ripropongo qui sotto – il suo scritto Il sesso sbagliato. Dal paragrafo “L’Italia – Viviana”:
Nel 2006, in Italia, ci sono stati 74.000 stupri. 14 milioni di donne italiane, da 16 a 70 anni, hanno subito violenze fisiche o psicologiche nel corso della vita. 6 milioni 743 mila sono state vittime di violenza fisica o sessuale (5 milioni hanno subito violenze sessuali, le altre hanno subito violenze fisiche o tentati stupri). 2 milioni 77 mila donne hanno subito persecuzioni. 7 milioni 134 mila donne hanno subito violenze psicologiche. 1 milione 400 mila donne sono state violentate prima dei 16 anni. Moltissime hanno subito sevizie da bambine e dallo stesso padre che le ha spesso vendute ad altri per altre sevizie. Oltre il 90% delle violenze subite non viene denunciato.
I giornali si occupano solo di stupri fatti da extracomunitari che costituiscono una minoranza, ignorando volutamente quelli commessi da italiani, che sono la maggioranza. La Chiesa finge anch’essa di ignorarli, come finge di ignorare gli atti di pedofilia commessi dai suoi sacerdoti ai danni di bambini, per cui negli USA un enorme scandalo ha travolto la Chiesa di Roma, con migliaia di denunce di abusi, compiuti anche da vescovi e cardinali, e milioni di dollari di risarcimenti. Malgrado questi incredibili misfatti, la Chiesa continua a non proteggere i bambini, così come continua a demonizzare e a emarginare le donne.
In Italia soltanto nel 2006 ci sono stati 203 stupri al giorno! Le donne sono dentro una guerra e non la stanno vincendo. Il 69,7% degli stupri è opera dei fidanzati e mariti! Queste violenze sono tali che in molti casi le donne hanno temuto di non uscirne vive e hanno subito ferite gravissime. Enormi le conseguenze psicologiche: senso di colpa, autodistruzione, atti masochisti, depressioni ricorrenti, perdita di fiducia e di autostima, senso di impotenza, difficoltà a gestire la vita quotidiana, idee di suicidio, autolesionismo. Le conseguenze sono più gravi quando l’azione criminale proviene da persone di cui si ci si fida e che abusano di questa fiducia.
La maggior parte dei violentatori appartiene a fasce sociali medio-alte e gli stupri vengono compiuti tutti i giorni. Mentre si punta il dito sullo “straniero”, vengono contemporaneamente perpetrati almeno altri 200 stupri da parte di italiani, ma nessuno ne parla, come se il maschilismo fosse, per incanto o per magia, scomparso dalla cultura occidentale. Nessun grido di allarme o di indignazione per i delitti quotidiani.
674 mila donne hanno subito violenze ripetute da parte del partner e, nella maggior parte dei casi, i figli hanno assistito ad uno o più episodi di violenza. La violenza psicologica viene spesso esercitata dai partner anche contemporaneamente a quella fisica e a quella sessuale. Si esplicita in forme di isolamento, forme di controllo, forti limitazioni economiche, umiliazioni, offese, denigrazioni, intimidazioni, ricatti, minacce. Si lede, così, la libertà e la dignità delle donne. Con la separazione non si risolve nulla anzi le violenze diventano più gravi perché subentra la vendetta del marito estromesso dall’ambito familiare.
È la civile Emilia Romagna la Regione più violenta contro le donne, seguita da Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia. Ma potrebbe essere solo che a Nord le donne hanno il coraggio di fare una denuncia e a Sud no. Teniamo conto anche che la legge punisce con processi durissimi le vittime, chi avrebbe il coraggio di affrontare una denuncia e un processo, sapendo che la sua durata in media sarà di sei anni e che in tutto questo tempo il persecutore sarà lasciato libero di vendicarsi? E che poi il delinquente non sarà nemmeno incarcerato? E magari il padre violentatore delle figlie sarà condannato agli arresti domiciliari?
I numeri sono disarmanti.
Troppo elevati per illudersi che siano causati da qualche recente conflitto tra sessi.
Hai citato, nei vari dati, la chiesa: ti sei scordata di un altro dato che la riguarda. L’atteggiamento anti femminile e anti sessuale della chiesa dura da un paio di migliaia di anni: più che a sufficienza per essere una delle cause di questa ecatombe.
Se può servirti come spunto prova a comparare questi numeri con altre nazioni non intrise di cultura cattolica ne di altre culture religiose anti femmina… forse è difficile trovarne e magari non fanno statistica ma credo che i numeri siano diversi.
Interessante il tuo input. Vedrò se riesco a trovare dati attraverso gli istituti di statistica e le associazioni che si occupano della problematica. Nel caso ne trovassi anche tu, fammelo sapere. E grazie.
Ho ascoltato di recente su Radio Radicale Adele Faccio in una tribuna politica del ’75 (mi pare) dire una cosa che lì per lì mi è sembrata una boutade ad effetto ma che ha una profondità che riaffiora continuamente: “Non c’è libertà che non passi per la libertà sessuale”.
Di questo stiamo parlando, di un esercito di donne afflitte e sottomesse, e di una quotidiana violenza che è facilmente percepibile nei luoghi pubblici, per strada, nelle scuole.
E qual’è la responsabilità maggiore della chiesa? il predicare con le parole e con i fatti la “naturale” subordinazione delle donne rispetto agli uomini o il folle insistere sulla sacralità del matrimonio in nome della quale ogni cosa deve venir posta a tacere facendo l’occhiolino alla più importante regola d’onore delle mafie di tutto il mondo?
A proposito di donne e movimenti di affrancamento di genere, The Power of One: An Interview With Shukria Barakzai.
cara antonella,
se non ricordo male,ti ho inviato io questo articolo.
L’ho inviato a tutte le donne della mia rubrica.
Però non sono quel lorenzo battisti del sito masada.. :)
sono più semplicemente quello che ti portò dei gattini qualche anno fa.. :)
ricordi?
A presto!
Ciao Lorenzo, ricordo, sì. Scusa per il link sbagliato, l’ho tolto.