Via Macchianera, Pietà per loro, vignetta pubblicata sul blog di Mauro Biani. Personalmente, alla notizia che era stato negato il funerale religioso a Piergiorgio Welby, ho pensato che fosse una vergogna ricorrere pretestuosamente alla vecchia regola cattolica per cui i suicidi non hanno diritto ad esequie in luogo consacrato. Ma, ripensandoci, ha ragione Mauro ad usare la parola “pietà” invece di “vergogna”.
Sempre sullo stesso argomento, segnalo un post pubblicato sul Blog del Solista di Luigi De Marchi, Welby: un grande problema etico e filosofico. In particolare:
Il risultato della scelta dogmatica è la pretesa di costringere gli altri a vivere e a morire in conformità non dei loro ma dei propri valori: e da questa pretesa nascono le guerre sante e fratricide che hanno insanguinato la storia umana per millenni. Il risultato della scelta umanistica, viceversa, è di non pretendere mai di imporsi agli altri esseri umani, ma solo di rivendicare per sé la propria libertà di scelta e di lottare per assicurare anche agli altri la stessa libertà, nella convinzione che solo così l’avventura umana possa continuare a svilupparsi, realizzando i sogni di Pace, di Giustizia, di Amore, di Compassione e di Bellezza che l’essere umano ha portato in una natura governata dalla legge crudele del più forte e del mors tua vita mea e in universo altrimenti freddo e indifferente. La scelta che ci sta di fronte si riassume dunque in una semplice alternativa: regressione dogmatica o crescita umana nella libertà.
Come ho scritto qui (al momento in attesa di approvazione)
http://www.uaar.it/news/2006/12/22/caso-welby-vedova-continuero-sua-battaglia/
considero un onore, per il defunto, che il proprio funerale non possa essere cattolico.
Colgo poi l’occasione per citare questo post (*)
”
Hai ucciso o fatto sparire 3.000 (tremila) persone? Ne hai torturate 35.000 (trentacinquemila)? Aspetta, ti apriamo il portone della cattedrale. Porta pure i tuoi amici, stanno bene in chiesa.
Hai deciso di porre fine alla tua vita, dopo 40 anni di atroci sofferenze? Spiacente, la tua piccola parrocchia, quella dove – da buon cristiano – andavi a messa, non ti ospiterà.
Firmato: la Chiesa Cattolica.
Quando succederà, crematemi e buttatemi in mare.
”
(*)
http://www.paperogiallo.com/italia/funerali/
Penso che sia solo una questione di “velocità”; i cattolici stessi, quelli meno bigotti, vanno già a una velocità diversa dalla storiellina pronta del catechismo vaticano.
Quando questo clero si vedrà sorpassato da tutti, ma proprio da tutti (e i segni si possono già cogliere), gli basterà chiedere al primo che entra in una chiesa cosa fa nella vita reale e su quello rifonderà la sua dottrina.
Ancora uno o due ricambi generazionali, ed espressioni come anti-concezionale, coppie di fatto, eutanasia usciranno dai tabù e allora magari sarà un po’ più facile legiferare in proposito (mastella+casini permettendo), senza più quella maledizione del “veto vaticano”.