Un fatto del genere fa pensare alla Somalia e alle opere si sciolgono sotto il sole. In questo caso, invece di sciogliersi al sole, Peacereporter racconta la storia di 220 milioni di euro in fumo. E il luogo è poco lontano, l’Etiopia.
È crollato dopo due settimane esatte dall’inaugurazione del 13 gennaio scorso, avvenuta alla presenza del ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, che suggellava con la sua presenza l’ingente impegno italiano in questo mega progetto. Si tratta del Gilgel Gibe II, il tunnel di 26 chilometri costruito per generare energia sfruttando la differenza di altitudine fra il bacino della Gilgel Gibe I e il fiume Gibe. Siamo nel cuore dell’Etiopia, nella valle del fiume Omo, un paradiso che sta per sparire, ingoiato dalla rapacità di governi e grandi interessi, che nelle acque cristalline dell’importante fiume ci vedono solo energia e tanti soldi. Dietro a questo misero flop, infatti, c’è un intreccio di interessi e business a nove cifre, che occorre analizzare passo passo, per arrivarne a capo.
Come sempre L’ Eritrea viene menzionata per fatti negativi che non le riguardano.
Segno che certa propaganda di alcuni paesi stranieri, sia riuscita nell’azione di screditamento di questo paese.
Non importa che la cosa sia voluta o meno, ma i fatti sono questi
E’ diventato uno sport nazionale: scrivere male dell’Eritrea.
Ne potrei scrivere a bizzeffe, per dimostrare il contrario di quanto viene scritto, ma non è mia intenzione tediare né
offendere l’altrui intelligenza; quindi, mi limito a quanto segue. Coltano (Pisa) è una località che dovrebbe essere
“santificata”. E’ stata, nel 1911, la sua stazione, la prima al mondo, grazie a Guglielmo Marconi, a trasmettere un segnale radio intercontinentale. Base ricevente: Asmara, capitale dell’Eritrea. Per curiosità, andate a visitare Coltano…!!!Farebbe schifo anche ai
maiali! Per contro, in Eritrea è ancora in perfetto stato l’antenna utilizzata per quello straordinario evento.
Mi scuso e porgo cordialità.
Walter*
*autore di “Eritrea. Un poco di…quasi tutto.”
Mai lette tante sciocchezze in così poche righe.
Il tunnel che ha ceduto è in Etiopia.
Cosa c’entrano l’Eritrea dove le opere pubbliche godono di ottima salute e la Somalia dove tali opere sono state distrutte dall’invasione etiopica e non certo dal sole?
Vero, errore mio, che ho scritto Eritrea al posto di Etiopia. Ho corretto. Grazie per averlo fatto notare. Resta comunque il fatto che determinate opere della cooperazione, soprattutto in certe zone, sono state fatte con scopi che con il progresso di un Paese non hanno nulla a che fare.
La “cooperazione” è riuscita, con costi elevatissimi, a creare dei danni incommensurabili! Andate a spulciare i conti…
Walter