Si diceva giusto pochi giorni fa che un criminale di guerra sarŕ pure stato ricercato ovunque, ma che fino alla cattura ha vissuto a Belgrado, nel posto piů ovvio. L’intervista che Jasmina Tesanovic ha concesso a Luigi Milani e che č stata pubblicata su Peacelink.it racconta anche questa storia estendendosi alla sorte di altri personaggi che durante il conflitto nei Balcani si sono macchiati di reati gravissimi. Nel testo, intitolato Il “mio vicino” Radovan Karadžic, si legge infatti che:
Karadžić, psichiatra e poeta, forse č stato persino tuo vicino di casa durante la sua latitanza…
«Non č il primo, a essere stato mio vicino di casa. Biljana Plavšić, presidentessa della RS (Republika Srpska) dopo che Karadžić si era ritirato dalla politica, ora in prigione dopo la condanna dell’Aja, viveva anche lei vicino a me. Il generale piů importante di Milošević, Nebojsa Pavkovic, responsabile dei raid in Kosovo – anche lui adesso all’Aja -, e poi un altro personaggio della Republika, Aleksa Buha, che secondo me non č stato arrestato perché ormai lavora per l’Aja. Tutto questo poi succede vicino alla Corte Speciale per i crimini di guerra di Belgrado, dove ho seguito il processo agli Scorpioni, autori del genocidio di Srebrenica in Kosovo… Io non so dove vivesse in realtŕ Karadžić, pare si spostasse di frequente… so solo che vicino casa mia, in un ristorante dove vado regolarmente a mangiare, a un certo punto hanno proibito l’ingresso a Natasa Kandic, la donna grazie alla quale sono stati istruiti tutti questi processi di guerra. Allora mi sono guardata intorno, e ho visto facce di criminali di guerra sui muri, i loro avvocati seduti ai tavoli. Bene, posti cosě esistono a Belgrado, i libri di Radovan Karadžić si vendono liberamente… quindi questo personaggio, Dragan Dabic, il suo alter ego, faceva parte della nostra vita quotidiana; probabilmente lui stesso andava alle manifestazioni pubbliche a favore di Radovan Karadžić».