Fingiamo di essere morti (ISBN Edizioni) è uno dei libri più strani e divertenti che mi sia capitato di tradurre (il lavoro è stato fatto con Alberto Corradi): scritto dalla giornalista statunitense Annalee Newitz è un saggio che va a caccia, scandagliando la letteratura e la cinematografia soprattutto dell’orrore e fantascientifica, dei “mostri del capitalismo” occultati nella cultura pop d’oltreoceano. Questo il suo contenuto in somma sintesi:
Zombie, serial killer, scienziati pazzi e mostri pulp come metafora delle contraddizioni del capitalismo. Strangolati dal lavoro, alienati dalla monotonia della vita da ufficio e abbagliati dalla ricerca del profitto a tutti i costi, i mostri nati dalla fantasia (e non solo) esprimono il disagio di un sistema economico fatto apposta per fagocitare le persone e da cui sembra impossibile poter sfuggire. Spaziando dal cinema ai classici della letteratira americana, alla cultura popolare, Fingiamo di essere morti è un saggio documentato e curioso sulla storia del capitalismo americano dai primi del Novecento a oggi.
Qui qualche informazione sull’edizione originaria che si intitola “Pretend We’re Dead”.
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