Dalla rete: InfraGard, la Gladio di Bush

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  • Alessandro Ursic, La Gladio di Bush:

    Un’organizzazione pubblica ma protetta dal segreto, con oltre 23.000 membri selezionati nell’élite politica-economica del Paese che godono di informazioni riservate sui rischi di un attacco terroristico, lavorando in collaborazione con l’Fbi. E che, come ha rivelato uno dei suoi iscritti, in caso di proclamazione della legge marziale hanno licenza di uccidere per proteggere le loro proprietà. Si chiama InfraGard, e se non l’avete mai sentita è perché fino a qualche anno fa non superava il migliaio di iscritti. Ma dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 è diventata una struttura semi-massonica con ramificazioni in tutti gli Stati Uniti, e rappresenta oggi una prima linea di difesa degli Usa ai tempi della guerra al terrorismo.

4 thoughts on “Dalla rete: InfraGard, la Gladio di Bush

  1. Moviem@tica, sì ed è molto significativa:

    Il popolo è un bambino. Fa tante domande e tu non gli puoi dire la verità sennò quello ti mette in difficoltà. Per esempio io c’ho un figlio si chiama Robertino Casoria, è il peggiore della classe. Mi ha detto “Papà cosa sono i terroristi?”

    Io gli ho dovuto dire la verità, gli ho fatto: “Ti ricordi quando eri bambino e a Natale ti ho detto che sarebbe arrivato Babbo Natale? Tu eri un bambino intelligente e non ci hai creduto. Ma poi la notte io sono andato a mettere i regali sotto l’albero e la mattina appresso quando li hai visti hai subito cominciato a credere che li aveva portati Babbo Natale. Hai pensato che se c’è il regalo significava che c’è anche il barbone che lo porta con la slitta e le renne. E invece ero sempre io. E i terroristi sono la stessa cosa. Qualcuno dice che ci sono i terroristi e tu non ci credi. Poi scoppia ‘na bomba, crollano un paio di grattacieli e tutti pensano che se c’è l’attentato significa che ci stanno anche i terroristi che l’hanno fatto. Ma è tutta una bugia, è sempre papà che zitto zitto di notte fa scoppiare la bomba e poi dà la colpa ai terroristi”.

    Il popolo è come un bambino. Se gli metti paura ti ubbidisce subito.

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