Identificazione, mostra sul crimine finita sotto sequestro

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Identificazione sotto sequestroFoto segnaletiche degli anni cinquanta, sessanta e settanta che diventano arte. Ma è stata sufficiente una recensione uscita su La Domenica di Repubblica perché arrivassero i sigilli: quel materiale il pubblico non lo può vedere. E così la mostra Identificazione, allestita nella galleria Museo del Louvre di Roma, è stata smantellata e sequestrata dal comando patrimonio culturale dei carabinieri. Ideata dal libraio e antiquario Giuseppe Casetti e curata da Achille Bonito Oliva, l’esposizione è (era?) piuttosto particolare:

Migliaia di volti di uomini e donne, vecchi e giovani raccolti e collocati l’uno accanto all’altro come un’unica grande composizione. Indiziati, sospettati, presunti colpevoli o sicuri furfanti fotografati in primo piano o per intero dall’occhio freddo della questura. Accanto a questa rassegna di cosiddetti criminali sono esposte le foto delle refurtive: televisori trafugati, gioielli, banconote, documenti rubati, pacchetti di sigarette di contrabbando, pellicce, statuette, abiti, quadri, pneumatici.

Casetti, per la sua mostra, ha dovuto rispondere a parecchie domande per dare informazioni in merito all’origine di quelle immagini, che costituiscono un pezzo di storia della società, non solo del crimine. Solo che – si legge nell’articolo di Repubblica post-sequestro – quella roba nemmeno dovrebbe esistere perché dovrebbe andare al macero o, se va bene, stivata da qualche parte nell’archivio di stato.