Su Raccontane un’altra della casa editrice Elèuthera si spiega la situazione in cui si è inciampato CAE – Critical Art Ensemble, un gruppo statunitense che sostiene la libertà di espressione e conduce un percorso artistico coniugandolo parallelamente a tematiche scientifiche. E forse proprio per quello strano confine, non sempre di facile comprensione per coloro che sono venuti a conoscenza delle sue attività, c’è chi ha pensato che all’interno del collettivo si portassero avanti attività strane, magari anche pericolose. Così è scattata ormai un po’ di tempo fa l’accusa di bioterrorismo e il fondatore del CAE, Steve Kurtz, docente di arte a Buffalo presso la New York State University, si ritrova con il concreto rischio di trascorrere una ventina d’anni in galera. Ora, con il post CAE sotto accusa – novità sul caso Kurtz, si viene a sapere che:
Benché la maggior parte degli osservatori abbia dato per scontato che la pletorica task force messa in campo si sarebbe ben presto resa conto che la sua indagine preliminare era del tutto infondata, gli apparti federali hanno deciso al contrario di andare avanti con le proprie accuse nei confronti di Steve Kurtz e Robert Ferrell. E questo malgrado le conclusioni delle autorità sanitarie dello Stato di New York e malgrado il fatto che gli stessi esami dell’FBI, sul campo e in laboratorio, non abbiano potuto comprovare nulla di nocivo per le persone o per l’ambiente (d’altronde sarebbe impossibile fabbricare una qualche sorta di germe letale o pericoloso a partire da quelli sequestrati). La pubblica accusa continua così a sprecare ingenti somme di denaro pubblico in questa persecuzione oltraggiosa in realtà mossa da evidenti ragioni politiche.
Sul caso di Steve Kurtz è stato realizzato anche un film, Strange Culture (qui la scheda relativa mentre qui le foto su Flickr), diretto da Lynn Hershman Leeson. Qui, infine, maggiori informazioni in italiano.