Moby Prince: spariscono i documenti attesi dall’avvocato Palermo

Standard
Spread the love

Pino Scaccia segnala sul suo blog questo lancio dell’Ansa, Giallo Moby Prince: aggredito un consulente tecnico:

Un consulente tecnico che si occupa della tragedia del traghetto Moby Prince (140 morti il 9 aprile del 1991 dopo una collisione con la petroliera Agip Abruzzo) è stato aggredito e drogato nella notte tra venerdì e sabato a Marina di Pisa, in una zona isolata nei pressi della foce dell’Arno, da quattro persone. Gli aggressori hanno anche dato fuoco all’auto, dopo aver chiuso al suo interno il consulente. L’uomo, 39 anni, livornese, ex paracadutista, era atteso dall’avvocato Carlo Palermo in una stanza di un albergo di Pisa. A Boccadarno avrebbe dovuto incontrare un importante testimone relativo alla vicenda della Moby Prince, la cui inchiesta è stata riaperta alcune settimane fa proprio in seguito ad alcuni elementi portati dall’avvocato Palermo.

Dall’auto del consulente sono scomparsi alcuni documenti. “I miei aggressori avevano passamontagna, prima mi hanno colpito alla testa, poi mi hanno immobilizzato e stordito una una sostanza spray, poi – racconta il consulente dell’ avvocato Palermo – mi hanno scaraventato in auto e solo quando il fumo causato dall’incendio dell’auto mi ha riempito la gola ho trovato le forze per reagire e sono riuscito a uscire dall’auto”. Quando sono arrivati i soccorritori, l’auto stava ancora bruciando.

Legale delle vittime, segnali preoccupanti

“Sono segnali preoccupanti, che da una parte fanno pensare che ci sia chi vuol rallentare le indagini, dall’altra ci fanno capire che siamo nella direzione giusta”. Così l’avvocato Carlo Palermo, che assiste alcune delle parti offese nella tragedia del Moby Prince, commenta l’aggressione subita nella notte fra venerdì e sabato da una persona che avrebbe dovuto fornirgli elementi “per ricostruire quanto avvenuto il 10 aprile del 1991 nel porto di Livorno”.

“Qualche giorno fa sono uscite sulla stampa le rivelazioni di un nuovo testimone – ha spiegato Palermo -. L’altra notte c’è stata questa aggressione. Due episodi che vanno in una direzione chiara: non posso non registrare che qualcuno o qualcosa si è mosso”. Riguardo agli elementi forniti dalla persona aggredita, Palermo ha spiegato: “Non posso dire niente, stavo ancora verificando l’attendibilità di quanto stavo raccogliendo. Nel caso, avrei trasmesso il tutto all’autorità giudiziaria”.

Il disastro della Moby Prince, ribattezzata la Ustica del mare, è uno di quei fatti per i quali gli imputati se la sono finora cavata senza troppi scossoni, anche se non è ancora concluso l’iter in tutti i gradi di giudizio. Carlo Palermo, l’avvocato che assiste alcune delle famiglie che subirono la perdita di un congiunto, invece è un ex magistrato d’esperienza, il primo – ben prima dei tempi di Tangentopoli – che arrivò a lambire il partito socialista e il suo ingombrante segretario per traffici tutt’altro che limpidi. E la mafia tentò di ucciderlo con un’autobomba nel 1985 venendo (involontariamente) salvato dal passaggio di un veicolo su cui viaggiavano una donna e i suoi due figli, Barbara Asta e i gemelli Salvatore e Giuseppe. Della vicenda del Moby Prince si occupa da un paio d’anni, dopo l’uscita del libro Moby Prince: un caso ancora aperto scritto da Enrico Fedrighini. E torna grazie a loro l’ipotesi del traffici. Si legge infatti nell’articolo La tragedia del “Moby Prince”. Troppo “traffico”:

La legge prevede che il transito di armi in territorio italiano sia sempre e comunque autorizzato. «Ma non ce n’è traccia», commenta Palermo. «Quindi, non può che trattarsi di operazioni illegali di traffico d’armi, condotte da apparati militari stranieri e da navi civili non identificate nel nostro territorio nazionale, allo scopo di mandare illecitamente armamento di Camp Derby verso destinazioni ignote. Il disastro del Moby Prince avrebbe acceso i riflettori su ciò che doveva rimanere oscuro. Se è così, la collisione avrebbe creato un problema di tale portata che l’occultamento del traffico d’armi divenne prioritario anche sui soccorsi e, poi, sulla ricerca della verità». Ora tocca ai magistrati.

3 thoughts on “Moby Prince: spariscono i documenti attesi dall’avvocato Palermo

  1. Fabrizio

    Il Sig. C.Palermo con la sua inchiesta ARMI&DROGA ha messo in evidenza una grande incongruenza dei ns pseudo paesi civil-democatrici. Ovvero che gran parte del ns bilancio di Stato deriva dall’indotto bellico e dalla sua contropartira. NARCO-DOLLARI.
    Quindi come risultante le transazioni di MILIARDI e MILIARDI di Lire prima e oggi di EURO si possono realizzare nel momento in cui la vendita si realizza a paesi poveri che dispongono di PIZZE-DI-FANGO e quindi non di moneta pregiata SE-E-SOLO-SE si accetta in cambio NARCO-DOLLARI leggi DROGA. Vale per l’Afghanistan (OPPIO), per la ex Yugoslavia, etc.

    Quindi

    Io do a te CARRO-ARMATI, SUPER-CANNONI tu da a me

    – Obbligazioni dello Stato (vedi attuale indebitamento IRAK con obbligazioni “scontate” dalle MERCHANT BANK
    – Contratti di ricostruzione paese (io distruggo io costruisco TU paghi: e quindi HALLIBURTON, SETTE SORELLE, etc.)
    – DROGA

    Ebbene l’ultima voce pesa in genere nella misura del 50%.
    Del resto vedi FILM TRAFFIC fino a che ci saranno nei paesi ricchi miriadi di *tronzi pronti a spendere decine&centinaia di dollari/euro al giorno per un po di polvere lo scambio sara’ sempre conveniente.

    Certo lo stato ha bisogno di interlocutori FORTI e FIDATI monetizzare quantita enormi di DROGA. Da cui il link STATO ITALIANO – COSA NOSTRA.

    Tutta … tutta la droga e mi riferisco a COCA prodotta in PERU’ sintetizzata in COLOMBIA e spacciata in genere dal BRASILE verso SPAGNA e OLANDA prima e poi su Napoli e Palermo passava per TRAPANI prima di essere immessa sul mercato.
    La borsa di BOGOTA’ e quella di NYC gestiscono un pro-medio di 15-25% di transazioni legate a questo traffico.

    Tutto il resto Democrazia, agenzie per il controllo dei traffici, sdradicamento delle coltivazioni sono BUFFONATE.

    Questo il mio pensiero!

    Ciao
    Fab

Comments are closed.