A pensar male, potrebbe venire in mente che la resa dei conti sia iniziata. Una resa dei conti – se tale fosse – che sarebbe indecente perché consumata sulla pelle di due donne assassinate per mano (forse) dello stesso uomo. Quella che appare come una storia di nera definita “estiva” solo per la stagione, ma di fatto inseribile all’interno di una scia che si ripresenta in media un giorno su tre (dicono le statistiche), a guardare meglio è probabilmente qualcosa di più. Nel mirino c’è un magistrato, Enrico Zucca, ritenuto responsabile (e minacciato) per non aver proceduto con l’arresto di un indiziato di omicidio ritenuto comunque pericoloso. E i suoi detrattori non sono solo alcuni familiari delle vittime, ma anche funzionari della polizia di stato che – in sostanza e in una polemica istituzionale non da tutti i giorni finita sui giornali – lo additano come uno che non ha ascoltato gli investigatori procedendo a un’incriminazione a piede libero malgrado gli elementi acquisiti dagli agenti che indagavano.
C’è da dire però che Zucca la polizia l’ha ascoltata. O meglio, ha ascoltato alcuni suoi uomini. Ma se non fosse in relazione agli omicidi di Genova e di Sanremo (tutto da dimostrare e ci saranno accertamenti), l’ha di certo fatto per un episodio precedente: l’assalto alla scuola Diaz, quella della macelleria messicana quando uomini in divisa facevano irruzione il 21 luglio 2001 nell’istituto ligure provocando ciò che si conosce. Enrizo Zucca è infatti uno dei magistrati che lavora nel pool G8, è il pubblico ministero in quel processo, quello che vuole andare a fondo delle responsabilità delle forze dell’ordine e che in dibattimento redarguisce dirigenti e funzionari che sono reticenti, che non raccontano i fatti, che sono nebulosi quando ricordano ciò che accadde quella notte.
Ora, sarà una coincidenza ed è sicuramente grave che l’assassino di Sanremo fosse in giro malgrado gli indizi che si avevano su di lui, ma è una coincidenza curiosa. Una di quelle da tenere d’occhio.
E’ una coincidenza che non lascia per niente tranquilli… hai proprio ragione !