Un rischio per le operazioni militari statunitensi sarebbero i siti ufficiali delle forze armate e non i blog di singoli soldati. Lo scrive Wired riprendendo un dossier targato Electronic Frontier Foundation che comprende un periodo compreso tra il gennaio 2006 e lo stesso mese del 2007. Tanto che:
The audits, performed by the Army Web Risk Assessment Cell […], found at least 1,813 violations of operational security policy on 878 official military websites. In contrast, the 10-man, Manassas, Virginia, unit discovered 28 breaches, at most, on 594 individual blogs during the same period.
Un risultato, questo, attribuibile a un fatto specifico: dopo gli interventi istituzionali per scoraggiare i milblog, gli autori si limiterebbero a esprimere dubbi, sensazioni, stati emotivi e non riporterebbero informazioni relative ad operazioni.