Da Il secolo di Bogdanovic, intervista in quattro puntate a Bogdan Bogdanovic, architetto serbo ed ex sindaco di Belgrado:
Alcune cose è meglio dimenticarle?
No, non si deve dimenticare ma nemmeno impaurire… La Jugoslavia si è riempita di monumenti, credo si parli di una decina di migliaia, è troppo. Ogni repubblica aveva 7 musei della rivoluzione, ed erano pressapoco tutti uguali. C’era una “tortura dei monumenti”, lo dicevo continuamente, e credo di aver avuto ragione, pensavo che prima o poi avrebbero provocato nuove “deviazioni” nella gente. Perché se i bambini venivano obbligati a guardare tutti questi orrori, in seguito si poteva anche arrivare ad una perversione di quell’orrore.
Jasenovac di cui parla Bogdanovic fu il principale campo di concentramento del Balcani costruito da Ante Pavelic durante la seconda guerra mondiale. Il monumento a ricordo degli eccidi nazi-fasciti là compiuti è stato sostituito da un memoriale e da un fiore progettato dallo stesso architetto serbo.