Strano rivedere oggi immagini simili, quando a prendere la parola non era ancora il presidente della Sicilia, ma uno dei tanti aspiranti notabili che stava iniziano la scalata alla Regione. Totò Cuffaro lamenta di essere stato fin da allora oggetto di un linciaggio mediatico da parte dei Michele Santoro e Maurizio Costanzo di turno. Ma dice poi a proposito degli attentati di Capaci e di via D’Amelio:
La vecchia Dc scompare nella fase cupa e dolorosa delle stragi che colpiscono la Sicilia per mano della mafia, nel 1992, l’anno delle autobombe che stroncano la vita a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tanti altri innocenti. In meno di due mesi, vengono abbattuti brutalmente due baluardi della lotta alla mafia, la vera lotta combattuta in prima linea, non quella della finzione mediatica e demagogica.
Tuttavia ciò che davvero pensava dei magistrati antimafia (compresi quelli che sarebbero finiti ammazzati di lì a poco) lo scandì chiaramente in tivvù:
(Video via Sobborghi)
Ho visto il video. A posteriori e’ davvero preoccupante quello che e’ successo. Uno dei protagonisti e’ stato giustiziato dalla mafia, l’ altro e’ diventato un politico (discusso… vedi wikipedia) con ruoli importanti.
Interessanti le domande di puntualizzazione di Santoro, e le risposte, sempre vaghe e “populiste”. A pensar male si fara’ peccato… ma…
avevo già visto il video. quando si parla di certi argomenti il coro è sempre il medesimo “infangate la storia e l’immagine della sicilia,della campania, della città. Lo ripetono sempre e quello che sconforta è che poi vincono anche l’elezioni. La beffa è che dopo il 92, ha vinto Berlusconi e da allora della questione morale non importa + niente a nessuno. anzi, se dici determinate cose ti danno del moralista. viviamo in un paese che va alla deriva, triste, destinato al peggio.