TV senza frontiere: in prima lettura un testo peggiorativo

Standard
Spread the love

Stephen Colbert Demands His Share Of YouTube CashGià tempo addietro si era parlato di TV senza frontiere, la direttiva in corso di revisione da parte del parlamento europeo in materia di raccolta pubblicitaria (qui le disposizioni vigenti e qui invece una spiegazione). Il pericolo sembrava scampato, ma – appunto – sembrava. Perché su Articolo 21 si legge l’articolo Direttiva europea “TV senza frontiere”. Primo round a favore dei monopoli privati in cui parla di un emendamento introdotto in prima lettura destinato ad ampliare quasi tutti i tetti pubblicitari e a introdurre il product placement all’interno di film e trasmissioni televisive. Inoltre bocciato un altro emendamento che vietava spot su alimenti insalubri durante gli spettacoli per minori per coprire – si motiva – i costi di produzione. Il testo votato, comunque, non è ancora definitivo ma lo attende nel 2007 un non breve iter di approvazione e restano da chiarire gli effetti che le nuove disposizioni potrebbero avere sui video in rete.

One thought on “TV senza frontiere: in prima lettura un testo peggiorativo

  1. Mirco

    Perché ci si meraviglia quando il ‘buonsenso’ non viene applicato è una cosa che non ho mai capito. Il ‘buonsenso’ esiste in un piano parallelo alla realtà, anzi postulerei che il ‘buonsenso’, in realtà, non esiste proprio, è un costrutto, è una religione.
    Tutti avrebbero agito secondo il ‘buonsenso’ in una determinata situazione distante, staccata, nel passato (immediato o no) ma che comunque non abbia nessuno collegamento diretto alla propria esistenza.
    Quando invece bisogna agire nel presente, ora, nella nostra realtà quotidiana allora fare i furbi, i prepotenti, i menefreghisti, gli opportunisti diventa seconda natura… macché dico, è la nostra natura. E’ qualcosa che bisogna fare perché tutti lo fanno, perché se non lo faccio io lo fa quello, perché io non sono uno scemo.
    E allora perché diavolo ci si scandalizza quando una legge non vieta una cosa cui il ‘buonsenso’ ci dice che sia sbagliata? In fondo, i pubblicitari dovranno pur vivere anche loro, no? I programmi televisivi sono già delle interruzioni per la pubblicità. A prescindere dal fatto che i bambini vengano sottoposti quotidianamente ad un bombardamento di guano mediatico, ma dove la vuoi mettere la pubblicità della cioccolata?
    I soldi sono qui, li puoi toccare, possedere e soprattutto accumulare. Il ‘buonsenso’ è là, anzi, non c’è, quindi, tu, da pesce lesso, cosa scegli?

Comments are closed.