Braibanti: un vitalizio in ritardo di vent’anni

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Aldo Braibanti al processo - Fonte: WikipediaLa legge Bacchelli prevede l’assegnazione di un sostegno economico ai cittadini che, pur essendosi distinti nella loro attività culturale, sportiva o altro, versano in stato di indigenza. Aldo Braibanti, partigiano (per questo fu fatto prigioniero dai nazisti), filosofo e artista, è un intellettuale di rara vivacità. Ma è anche l’unico a essere stato condannato – innocente – per plagio in un’Italia di maturo boom economico, scossa dai fremiti della contestazione politica e a un passo dagli Anni di Piombo, ma ancora clericale e bacchettona. La causa che lo portò al carcere? Omosessuale dichiarato, subì la conseguenza dell’azione della famiglia di un giovane – comunque maggiorenne – con cui Braibanti aveva una relazione. Feroce fu l’iter processuale, ricostruito nel libro del 2003 Il processo Braibanti di Gabriele Ferluga, e a sostegno dell’intellettuale si creò una massiccia mobilitazione di uomini di cultura e politici. Successivamente non se la passò bene e sono almeno vent’anni che Braibanti versa in stato di indigenza. Ora arriva il vitalizio tra la soddisfazione per il provvedimento e l’amarezza per tutti gli anni di ritardo.

Per approfondimenti:

2 thoughts on “Braibanti: un vitalizio in ritardo di vent’anni

  1. Sai cosa c’è di noioso, Antonella, nella legge Bacchelli ?
    Che è una legge da triste.
    Oggi, come ieri, sei un artista solo se compari in tv per tutta la stagione.
    Se vendi migliaia di copie.
    Se vendi milioni di pagine.
    Se fai ascoltare migliaia di dischi, centinaia di canzoni.
    Se vinci decine di coppe.
    Se realizzi incantevoli quadri.

    Ma credo che si possa essere artisti anche se…

    …se resti per ore in silenzio, a fare la statua umana, in una piazza, con gli scherzi dei bimbi ela curiosità dei grandi.

    Sei artista anche se giochi a calcio,e sei il migliore del quartiere. Prima di fare incidente e romperti una gamba.

    Sei artista anche se tiri avanti con 500 euro al mese una famiglia. E trovi ancora la gioia di berti un caffè.

    Quando la legge Bacchelli sarà estesa a tutti i cittadini, anche i più sconosciuti, allora si potrà parlare di arte e solidarietà.

    E’ l’opera d’arte che chiama artista suo padre. Non il governo.

    ********** ********* *********
    PS. E’ bello come ti tieni informata.

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