Per i tipi di Sperling & Kupfler, è uscita la versione italiana del libro dei giornalisti statunitensi David Kline e Dan Burstein Blog! – La rivoluzione dell’informazione in politica, economia e cultura (purtroppo non ha una versione elettronica scaricabile dalla Rete). Con la prefazione di Beppe Grillo, l’ho tradotto insieme ad Andrea Plazzi e Alessio Catania occupandomi della terza parte, media e cultura. Dalla quarta di copertina:
Il blog è una realtà globale. La sua sensazionale affermazione come strumento di pubblico dibattito e di espressione individuale ha catturato l’attenzione del mondo. E se ne capisce facilmente il perché. Con i blog c’è chi ha stroncato la carriera di politici e costretto alle dimissioni pezzi grossi della televisione. In altri casi, invece, il blog ha premiato i prodotti di aziende poco note proiettandole al successo da un giorno all’altro, e sanzionato la rovina di altre, colpevoli di aver ignorato le giuste lamentele dei consumatori. Chi sono questi esperti dilettanti, e come si sono serviti del nuovo mezzo di comunicazione per trasformare non solo la propria vita, ma anche la società? E la rivoluzione dei “senza voce in capitolo” contro la sciatteria del potere? Un libro che porta dritti nel cuore e nel cervello dei più influenti blogger del pianeta. È il caso di Joe Trippi, ex collaboratore del candidato democratico alla Casa Bianca Howard Dean, primo in assoluto a ricorrere all’uso del blog politico come mezzo di finanziamento e strumento organizzativo di base, rivoluzionando così i meccanismi di una campagna elettorale. O di Robert Scoble, ex manager di Microsoft, che, con la franchezza dei suoi posting, ha fatto quello che centinaia di milioni di dollari di pubblicità non erano riusciti a fare: umanizzare un’azienda accusata di strapotere monopolistico.
dovrebbe essere un libro interessante, anche se mi stupisce un po’ la prefazione di Grillo, essendo il suo blog una grande occasione sprecata, ma non è questa la sede per parlarne.
Volevo piuttosto chiederti se nel libro c’è qualche (o anche solo un) capitolo dedicato ai blog di ispirazione religiosa.
Grazie:)
No, direi che non si fa riferimento a blog di ispirazione religiosa. Nella terza parte, dedicata a media e cultura (dove avrebbero potuto trovare posto blog di questo orientamento), ci si concentra molto sull’esperienza del “citizen journalism” mentre il resto delle tematiche riguarda la defezione dai grandi potentati (soprattutto cinematografici) o la nuova linfa di cui vanno a caccia gli editori, più altre esperienze di taglio più personale.