Qual è il funzionamento delle licenze Creative Commons? In quali particolari si differenziano rispetto ai sistemi full copyright? Esistono davvero minacce nel rilasciare in questi termini le proprie opere? Sul sito Libera Cultura è stata pubblicata la traduzione integrale (curata dal giornalista Bernardo Parrella con il supporto di Juan Carlos De Martin, public lead Creative Commons Italia) dell’articolo Does Creative Commons free your content?. Il pezzo, scritto da Tom Merritt di CNET.com, cerca di rispondere ai quesiti di cui sopra e ne scaturisce un’interessante lettura per comprendere meglio pregi e difetto dell’impianto su cui si basano queste licenze. Sempre in argomento CC, poi, è stato reso pubblico il programma definitivo dell’evento Creative Commons Italia 2005, fissato per il prossimo 19 novembre. Solo una considerazione a fronte della quantità di materiale che si produce con queste modalità: le letture sulla comprensione dei meccanismi “tecnici” iniziano a essere fitte e diventa così più agevole comprendere gli aspetti legali, ma manca ancora la possibilità di poterla viverla, questa produzione culturale. Continuano a essere poche le occasioni per assistere alla presentazione di un libro o e a un concerto di musica rilasciati sotto Creative Commons. E anche quando si cerca in Rete, ci si può affidare solo ai motori di ricerca, a qualche esperienza più o meno nota o poco altro senza che esista un repository specifico da cui poter attingere. Magari, in futuro…
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