Perché Xaaraan?
Xaaraan è una parola somala. Significa “impuro secondo il rito” e viene utilizzata anche per indicare la “carne macellata in maniera impropria”. È un vocabolo che contrassegna ciò che è oscuro, immorale o illegale, qualcosa che va contro la legge dell’uomo o di dio, per chi ha fede almeno in una delle due.
La realtà, quella in cui si è immersi tutti i giorni, è xaaraan. Vale per la realtà singola, sempre parziale, sempre mitigata e distorta da una lente individuocentrica, e vale anche per quella più complessiva che si muove lungo l’asse – reale o apparente – del tempo. In queste pagine virtuali, così come in quelle cartacee, si va alla ricerca di alcune forme xaaraan.
È un percorso empirico che si manifesta attraverso la scrittura. Un percorso per capire meglio. A iniziare da personali lenti distorsive.
Chi sono?
Veniano infine alle informazioni più tecniche. Giornalista, saggista, audiodocumentarista e autrice per documentari e format televisivi.
Appassionata di fotografia, politica, Internet, cultura Creative Commons, animali ed Europa orientale (non necessariamente in quest’ordine), scrivo per testate nazionali, collaboro con trasmissioni televisive e insegno nell’area Non fiction della Fondazione Bottega Finzioni – ETS. Dal 2004 curo questo sito.
5 thoughts on “A (s)proposito”
Comments are closed.