Ma da che parte stanno i “salvatori” di Cosentino?

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A proposito del sottosegretario all’economia Nicola Cosentino (per chi volesse darci un’occhiata, da qui si può scaricare il file – .doc, 1,5MB – che contiene la richiesta del gip alla giunta per le autorizzazioni, giusto per rendersi conto delle ipotesi di reato), c’è un articolo che mi ha appena segnalato Paola Esposito, fidata osservatrice già citata che mi invia molto materiale da leggere (si veda un caso e un altro). È un articolo di AgoraVox uscito lo scorso gennaio con questo titolo: Il Pd salva Cosentino. Ecco i nomi dei parlamentari:

Nel gennaio 2009 la Camera respinse una mozione che chiedeva le dimissioni del sottosegretario accusato di fiancheggiare il clan camorristico dei “casalesi”. La bocciatura fu dovuta al comportamento di una nutrita pattuglia di parlamentari del Pd: astensioni, uscite dall’aula, assenze e voto contrario. Se il Pd avesse votato in modo compatto la mozione sarebbe passata a causa delle assenze nel Pdl. Ecco i nomi dei parlamentari del Pd che hanno salvato Cosentino.

Seguono i nomi dei transfughi.

E non si perda nemmeno la puntata della trasmissione radiofonica Angolo B di Radio Città del Capo di questa mattina: C’Hera una volta… la multiutility dell’Emilia rossa e gli affari in Campania:

Proprio la famiglia di Cosentino sembrerebbe essere dietro una finanziaria, la Scr, socia in affari della multiutility emiliana Hera. In sostanza si tratterebbe di una speculazione realizzata per costruire un termovalorizzatore nel casertano, a Sparanise, nel casertano, da una società, la Scr, che sarebbe indirettamente controllata dallo stesso Cosentino attraverso una fiduciaria: Scr nel 2002 fece un accordo con la AMI di Imola, poi confluita in Hera. La multiutility emiliana entrò così nell’affare, tanto che una società controllata, la Hera Comm Mediterranea, che gestisce la vendita dell’energia prodotta dalla centrale vede nel suo Cda il fratello di Nicola Cosentino, Giovanni.

One thought on “Ma da che parte stanno i “salvatori” di Cosentino?

  1. Beh, che nelle file del P.D.L. ci fosse gente collusa con le varie organizzazioni mafiose era cosa certa da tempo, tutto il processo di fondazione di Forza Italia è avvenuto per mano di Marcello Dell’Utri con l’interessamento diretto di Leoluca Bagarella, braccio destro di Salvatore Riina, e con la benedizione personale di quest’ultimo, e poi vedesi il caso del comune di Fondi altra bella porcheria. Da che parte stanno i “salvatori” di Cosentino? Ma è ovvio dalla loro, e questa è la prova inconfutabile che la criminalità organizzata non ha più un colore politico di convenienza come una volta dato che le elezioni le vinceva sempre la D.C., che non avendo la maggioranza assoluta governava sempre con gli altri partiti minori, P.S.I., P.S.D.I., P.R.I, P.L.I., tenendo fuori l’allora P.C.I. il partito comunista. Adesso con l’alternanza al potere le cose sono cambiate e siccome la criminalità organizzata ha sempre saputo brillantemente adattarsi ai cambiamenti importanti ecco che adesso l’nfiltrazione non è più in alcuni partiti ma nella politica in generale e perciò in tutti gli schieramenti politici. Oggi a me domani a te, potrebbe succedere che un giorno si richieda l’autorizzione a procedere per un politico del centro sinistra per le stesse ragioni, ecco che la il centrodestra corre in aiuto e vota contro qualora dovesse essere anche all’opposizione. La dimostrazione pratica di ciò è l’appoggio apertamente dichiarato alla candidatura di Ministro degli Esteri dell’Unione Europea di Massimo Dalema da parte di Silvio Berlusconi, come a dire una mano lava l’altra, a gennaio hai bloccato il procedimento contro Cosentino, oggi io ti ringrazio e ricambio il favore sponsorizzando la tua candidatura a Ministro degli Esteri U.E.- Cara Antonella mi sa che anche questa volta, finisce con un no, solo l’impegno forte di tutta la società civile potrà fermare tutto ciò, attraverso una mobilitazione di massa e un tam tam continuo ed incessante su tutti i media liberi, e nel mondo; perciò cosa utile sarebbe far circolare quell’ordinanza il più possibile in rete, altrimenti la criminalità organizzata avrà messo a segno un’ altro bella vittoria contro lo Stato, se si puo chiamare ancora Stato questo Stato italiano.-

    Sergio Contu

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